Giornata di lutto cittadino per il piccolo Francesco Pio, morto in camera iperbarica
Francesco Pio Martinisi, il bimbo di 4 anni rimasto
ustionato nell’incendio della camera iperbarica del Centro Ocenhbo di
Fort Lauderdale, in Florida, negli Usa, è morto. Lo ha annunciato il
comune di San Felice a Cancello, nel casertano, dove il piccolo,
affetto da tetraparesi spastica dalla nascita, risiedeva. Il bimbo era
rimasto gravemente ustionato nell’incendio della camera perbarica, il
1° maggio scorso, insieme alla nonna di 64 anni, Vincenza Pesce, che lo
assisteva e che era morta nell’esplosione. Francesco aveva il 90 per
cento del corpo ustionato.
Il bambino, che aveva mostrato miglioramenti negli ultimi tempi, prima
dell’incendio di maggio, era accompagnato dalla nonna Vincenza, perchè
il padre si era dovuto recare in Italia. La madre del bimbo, Caterina
Ruscio, era dovuta rientrare invece a casa per dare alla luce il
secondo figlio: il fratellino di Francesco Pio è nato appena qualche
giorno dopo la tragedia. La comunità di San Felice a Cancello si era
stretta intorno alla famiglia del piccolo Francesco, che si era potuto
ricoverare negli Usa proprio grazie alla raccolta di fondi in paese. Il
sindaco del comune casertano ha proclamato un giorno di lutto cittadino.
Intanto tra i parenti di Francesco affiora la rabbia per quello che lo
zio, Vincenzo Rivetti, definisce “l’assenza delle istituzioni” durante
mesi di ricovero del nipote in America. “Siamo stati abbandonati a noi
stessi, nessuno ci ha offerto un sostegno, nessuno ci ha dato una mano.
Né l’amministrazione locale, né la Provincia, né la Regione – afferma
Vincenzo Rivetti – la Regione Campania ha una sede a New York ma
nessuno ha pensato che questa era una famiglia costretta ad un lungo
trasferimento e con problemi logistici”.