Girava in moto e andava al mare mentre era in malattia. Cassazione: ‘Dottore va licenziato’
È stato beccato mentre girava in moto e raggiungeva il mare per fare bagni ‘terapeutici’ per curare l’artrosi all’anca per cui aveva avuto il permesso di starsene a casa senza lavorare.
È successo ad un dottore che nello stesso giorno aveva anche lavorato in un’altra struttura sanitaria, aveva, insomma, raggiunto il secondo posto di lavoro. Per la clinica, dove il dottore ha lavorato fino ad oggi, non è un comportamento corretto e pertanto il dottore va licenziato. Così, la clinica si è rivolta alla Cassazione che ha accettato il ricorso
della struttura sanitaria. In appello i giudici stabilirono che i comportamenti del dottore in
questione “non erano in contrasto coi doveri del dipendente durante il
periodo di malattia”, primo perchè la clinica dove il dottore lavorava principalmente, lo sapeva e secondo perchè l’altro lavoro era di poche ore. La Cassazione, invece, ha deciso, con la sentenza 9474 che “l’espletamento di altra attività lavorativa ed
extralavorativa da parte del lavoratore durante la malattia è idonea a
violare i doveri di correttezza e buonafede, dato che il fatto di
guidare una moto di grossa cilindrata, di recarsi in spiaggia e di
prestare una seconda attività lavorativa sono di per sé indici di una
scarsa attenzione del lavoratore alla propria salute ed ai relativi
doveri di cura e di non ritardata guarigione, oltre che dimostrativi
del fatto che lo stato di malattia non è assoluto e non impedisce
comunque l’espletamento di una attività ludica o lavorativa”.