Giro di vite sui permessi per assistere i disabili gravi: cambia la legge 104
ROMA – Giro di vite su chi potrà usufruire dei permessi per
assistere le persone disabili gravi. Il «collegato lavoro» alla manovra
finanziaria 2009 (ddl 1167-b), approvato dal Senato dopo il sì
definitivo della Camera, ha modificato infatti, tra le altre cose,
anche l’art. 33 della legge 104/92.
CHE COSA CAMBIA – Il provvedimento, in attesa di essere
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ha stabilito che, a condizione che
la persona disabile non sia ricoverata a tempo pieno, i parenti e gli
affini entro il terzo grado potranno usufruire dei permessi per
l’assistenza solo se gli altri familiari hanno compiuto 65 anni d’età,
sono affetti da patologie invalidanti, sono deceduti o mancanti. La
legge resta invariata invece per il coniuge, i genitori e i parenti
entro il secondo grado. Altra modifica apportata: nella scelta della
sede di lavoro si può far valere la vicinanza al domicilio della
persona da assistere e non più a quello del lavoratore. E ancora: «il
diritto a fruire dei tre giorni di permesso mensile retribuito non può
essere riconosciuto a più di un lavoratore dipendente per l’assistenza
alla stessa persona disabile, mentre per l’assistenza al figlio con
handicap grave il diritto è riconosciuto a entrambi i genitori, anche
adottivi, che possono fruirne alternativamente», si legge nel testo
approvato. Per i genitori di bambini di età inferiore ai tre anni
rimangono invariate le disposizioni precedenti. Inoltre sono scomparsi
dalla normativa i requisiti di assistenza esclusiva e continuativa
richiesti, in precedenza, nel caso il lavoratore non fosse convivente
con la persona disabile. Tutti quelli che non rientrano in questa
casistica, e che finora hanno fruito dei permessi grazie alla
precedente normativa, si vedranno revocare le agevolazioni concesse.
I CONTROLLI – Secondo il nuovo testo, poi, il datore di lavoro o
l’Inps possono richiedere controlli, mentre le pubbliche
amministrazioni devono comunicare al dipartimento della Funzione
pubblica della Presidenza del Consiglio i nominativi dei dipendenti cui
sono accordati i permessi in base alla legge 104, se sono fruiti da
parenti per l’assistenza di una persona disabile (e allora serve anche
il suo nome) o dal lavoratore disabile stesso e il monte ore o giorni
di permesso fruito da ciascun lavoratore nel corso dell’anno e per
ciascun mese. Lo scopo? Istituire una banca di dati (nel rispetto della
privacy) che consenta di avere il quadro della spesa sostenuta dallo
Stato per questo genere di benefici.
PENSIONAMENTO ANTICIPATO – Tra le altre novità introdotte dal
«collegato lavoro» 2010 ci sono, infine, le deleghe al governo per la
ridefinizione del pensionamento anticipato per chi svolge lavori
usuranti, la realizzazione del «polo salute e sicurezza» in sinergia
con l’Inail, la riforma degli ammortizzatori sociali, la certificazione
per via telematica delle assenze dal lavoro per malattia (viene
abbandonato il certificato su carta per fare posto a quello on line che
il medico dovrà inviare all’Inps), la facoltatività del tentativo di
conciliazione nelle controversie individuali di lavoro e in particolare
dell’arbitrato (che diventa così volontario) e la possibilità di
assolvere agli obblighi scolastici con il contratto di apprendistato. (Fonte Agenzia Redattore Sociale)