Giunta, così Caldoro ha convinto il premier La squadra: schede e foto degli assessori
NAPOLI
(17 maggio) – Stefano Caldoro si è concesso una giornata di riposo e
alle critiche replica con convinzione. Al suo fianco, il capogruppo dei
deputati Fabrizio Cicchitto, il ministro Gianfranco Rotondi, i
presidenti delle Province di Napoli e Salerno Luigi Cesaro e Edmondo
Cirielli. E anche il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa
assicura a Caldoro il sostegno dei centristi.
Il governatore non ha dubbi. «Sono stati rispettati i tempi e le
competenze – dice -. In termini di qualità è la giunta migliore
d’Italia. Non c’è paragone rispetto alle altre. Ora al lavoro». Per
Caldoro le critiche sono ingiuste. Non gli va giù, come sostiene
Vincenzo De Luca, che la sua sia definita una «giunta della
preistoria».
E non gli va giù neppure che l’annuncio notturno sia stato legato a
veti e liti. «Non riuscivo a contattare il generale Giancane», è la sua
versione. Il governatore ha rimandato alle prossime ore una più attenta
analisi rispetto alle critiche. Ma con i suoi collaboratori si dilunga
in una prima riflessione. Gli attacchi dei finiani, è l’osservazione
fatta con il suo staff, «rientrano in una questione politica» e non lo
sorprendono.
Semmai, si fa sapere che fino all’ultimo Nicola Cosentino ha cercato di
coinvolgere nell’esecutivo la componente legata al presidente della
Camera e che a fermare questo tentativo sarebbe stato il premier in
persona. Berlusconi, si racconta, ha seguito direttamente le fasi della
formazione della giunta. È stato lui a volere nell’esecutivo il sindaco
di Pontecagnano Ernesto Sica, «una sorpresa per tutti ma non per noi»,
dicono nello staff di Caldoro; è stato il premier a volere un
assessorato per l’Udeur, «per saldare un vecchio impegno con Clemente
Mastella», e Berlusconi «è uno che se prende un impegno lo mantiene».
La scelta di Severino Nappi, si aggiunge a Palazzo di Santa Lucia è di
«alto profilo».
L’avvocato, che ha la delega al Lavoro, è definito un «giuslavorista di
formazione riformista». Chi lo ha incontrato, descrive un governatore
«sereno e tranquillo». Caldoro ha letto delle critiche interne sugli
equilibri territoriali ma, a quanto trapela, il caso va valutato più
serenamente perchè solo «Benevento è effettivamente penalizzata».
Il Pdl ha ad Avellino il presidente della Provincia; Caserta esprime i
vertici regionali del partito e il presidente del consiglio regionale:
insomma, è il ragionamento che Caldoro avrebbe sviluppato con i suoi
collaboratori, «l’intera regione è rappresentata in una logica di
squadra». E ad ogni modo ci sarà tempo e possibilità per eventuali
correttivi, magari «aumentando da dodici a quattordici, lasciando
invariata la spesa, il numero degli assessorati così da allinearci alle
altre Regioni».
In quel caso Caldoro, è la voce che trapela da Palazzo Santa Lucia,
provvederà anche a una ridistribuzione delle deleghe, liberandosi
dell’Agricoltura di cui ha l’interim e alleggerendo Sergio Vetrella,
che «non è un superassessore» perchè la delega alle Attività produttive
è destinata a uno dei due nuovi futuri assessori. Quanto a Giuseppe De
Mita, lo staff di Caldoro nega «veti del premier», sebbene si ammetta a
denti stretti che quel cognome non faccia fare salti di gioia a
Berlusconi. Tuttavia negli ambienti della Regione non si condivide
«l’analisi di certa sinistra» che parla di «abbraccio mortale con De
Mita».
Anzi, si osserva che «l’ultimo anno di Bassolino, quello senza Ciriaco,
è stato il peggiore, è stato l’anno della bancarotta fraudolenta». Come
dire, «Ciriaco avrà anche i suoi difetti ma la sua dialettica teneva
tutti sotto tensione e a guardare i dati la sua era una presenza
virtuosa». E a sostegno di Caldoro e della giunta scendono in campo i
vertici del Pdl. «L’esecutivo è altamente qualificato e rappresenta
un’autentica novità – commenta il presidente dei deputati Fabrizio
Cicchitto -. Gli ultimi che possono fare critiche sono gli esponenti
del centrosinistra che dopo tanti anni di malgoverno hanno fatto
bancarotta fraudolenta, le cui conseguenze pesano enormemente sul
popolo campano».
Il ministro Rotondi rimuove le accuse. «Caldoro – dice – ha un rapporto
diretto con i cittadini ai quali risponde delle sue scelte. I partiti e
i parlamentari le rispettino e si abituino all’esercizio garbato di una
leadership guadagnata sul campo». Il deputato Maurizio Iapicca parla di
«buona giunta» e auspica che Caldoro «possa governare al di fuori delle
logiche politiche». Positive anche le parole di Luigi Cesaro e Edmondo
Cirielli, presidenti delle Province di Napoli e Salerno.
«Caldoro – dice Cesaro – ha individuato le migliori energie per
rilanciare la Regione». E fuori dal Pdl Cesa garantisce il sostegno
dell’Udc. «Caldoro – dice – eredita una situazione certamente difficile
e bisognerà moltiplicare le forze per affrancarsi da anni di errori e
fallimenti. In quest’ottica l’Udc vuole recitare una parte da
protagonista».