Giustizia, arriva la prescrizione breve. Ma Ghedini frena: “Ritireremo la proposta”
Riforma della giustizia, arriva la ‘prescrizione breve’ per incensurati e imputati con più di 65 anni. A proporre la legge è Andrea Vitali del Pdl, poi però interviene Nicolò Ghedini, legale del premier e parlamentare dello stesso partito, che frena: “La proposta non è stata concordata quindi va ritirata”. Il testo presentato alla Camera da Vitali prevede la pena ridotta per incensurati e persone con eta’ superiore ai 65 anni, con effetti sulla prescrizione; allargamento dei reati di competenza della Corte d’Assise, compresi quelli che vedono coinvolti magistrati; aggravante per l’abuso d’ufficio commesso sempre dai magistrati. “Un restyling e una sintesi di norme gia’ elaborate nelle precedenti legislature, per rendere effettivo il giusto processo”, spiega all’ADNKRONOS il deputato. La proposta prevede di modificare il codice penale in modo che il giudice diminuisca “sempre la pena quando l’imputato e’ incensurato o ha superato il sessantacinquesimo anno di eta’”. In questo caso “il giudice deve applicare le circostanze attenuanti e considerarle prevalenti rispetto alle eventuali circostanze aggravanti, ogniqualvolta per effetto della diminuzione di pena il reato risulti estinto per prescrizione”. Inoltre “il giudice anche nella fase delle indagini preliminari, pronuncia in camera di consiglio sentenza inappellabile di non doversi procedere”. Immediate scoppiano le polemiche, con gli esponenti dell’opposdizione che parlano di ‘prescrizione ad hoc’ per il premier Silvio Berlusconi. Ma Vitali non ci sta e psiga che la sua proposta di legge riguarda norme che mirano a ridurre il debito giudiziario nel settore penale”. “Credo che si sia creato un equivoco nato dal fatto che nella mia proposta e’ previsto l’obbligo per il giudice di concedere le attenuanti generiche per gli imputati incensurati o ultrasessantacinquenni. Oggi nel nostro ordinamento – aggiunge – la prescrizione e’ regolata dalla cosiddetta ex Cirielli che indica come termine massimo quello previsto dalla pena edittale aumentata di un quarto”. ”Mi preme ricordare che questa norma, nello spirito del legislatore dell’epoca, fu resa necessaria proprio per evitare che la prescrizione di un reato fosse decisa discrezionalmente dai giudici con la concessione o meno delle attenuanti generiche” spiega Vitali. Ma uno stop al testo arriva poco dopo da Niccolo’ Ghedini, parlamentare del Pdl e legale del premier Silvio Berlusconi. ”La proposta depositata da Vitali e’ di sua esclusiva iniziativa e non concordata con la Consulta Giustizia del Pdl. Chiederemo a Vitali di ritirare immediatamente quella parte di ddl che potrebbe offrire strumentali polemiche in particolare per cio’ che riguarda la prescrizione”. L’opposizione intanto va all’attacco. ”In questi giorni in Parlamento si esaminano tutte quelle norme che servono a salvare Berlusconi dai processi e non a migliorare il sistema giustizia – afferma Antonio Di Pietro -. Si discute su come limitare l’uso delle intercettazioni, della prescrizione ad hoc per il presidente del Consiglio, del finto processo breve, della riforma della Corte Costituzionale e della riforma dell’azione penale e non dei problemi reali dei cittadini. Insomma invece di dare al comparto sicurezza mezzi e procedure che permettano di snellire realmente i processi e a far funzionare la macchina, il governo, come al solito, pensa agli affari suoi” conclude il leader dell’Italia dei Valori.