Gli italiani preferiscono pagare in contanti
Dal 1 settembre 2015 in Italia è entrato in vigore il decreto del
ministro delle finanze che abbassa il limite nell’uso del pagamento in
contanti, passato da 3.000 a 1.000 euro.
Tuttavia il
premier Matteo Renzi ha annunciato in queste ore che innalzerà a 3.000 euro il
limite di utilizzo del contante e subito si è scatenata la polemica tra coloro
che vedono in questa decisione un passo indietro nella lotta all’evasione,
secondo altri invece la scelta del premier favorirà i consumi. Ma come si
regolano in proposito gli altri Paesi di
Eurolandia?
Francia e Portogallo hanno, come l’Italia, un tetto di 1.000 euro.
Tetto a 1.500 in Grecia, a 2.500 in Spagna e a 3.000 in Belgio. Ben diversa la
situazione in altri Paesi, dove non esiste alcun limite al pagamento in
contanti. Sono Germania, Svezia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Austria,
Slovenia, Lituania, Malta e Cipro.
Gli italiani, però, continuano a preferire l’uso del contante. Secondo
le ultime stime di Bankitalia, eseguite nel 2013, rispetto all’Eurosistema «l’Italia si caratterizza per un uso limitato di strumenti di pagamento:
solo 71 operazioni annue a fronte di una media europea di 187 (Area Euro 194).
Questo dato va letto congiuntamente a quello sull’utilizzo del contante: in
Italia l’83 per cento delle transazioni complessive è eseguito in contante a
fronte di una media europea del 65 per cento».
Ciao Chi ha scritto questo articolo è un ignorante! Il limite ai contanti è stato abbassato a 1000 euro nel 2011 con la manovra del governo Monti, ora semplicemente Renzi lo alza a 3000 euro. Ma almeno vi rendete conto delle idiozie che scrivete? Che senso avrebbe abbassare il limite a settembre e poi rialzarlo subito a gennaio? E dire che siete un’associazione di consumatori.