Gli sprechi del Comune di Napoli Il pm: Cardillo va rinviato a giudizio
NAPOLI
(8 gennaio) – Usa espressioni forti ed esplicite nel commentare il
ruolo dei vertici del Comune di Napoli. Prima di chiudere il proprio
atto di accusa, non risparmia stoccate alla scelta di Palazzo San
Giacomo di non costituirsi (per ora) parte civile nel corso del
procedimento sulla presunta truffa delle consulenze. Aula 413, gup Aldo
Policastro, parla il pm del pool mani pulite Graziella Arlomede. Chiede
il rinvio a giudizio per truffa e abuso d’ufficio per sei imputati (tra
cui l’ex assessore Enrico Cardillo) e fa un durissimo affondo contro il
Municipio: «Trovo assurdo che il Comune non si sia finora costituito
parte civile, nel corso di un procedimento in cui si ipotizza un
impegno di spesa di 911mila euro per consulenze e incarichi esterni».
Una bordata in piena regola, frutto di un’attenzione investigativa
concentrata da almeno due anni sul delicato binario delle consulenze
esterne firmate da Palazzo San Giacomo.
Un’inchiesta che vede coinvolti, oltre all’ex titolare del Bilancio,
anche la ex supermanager Francesca Iacono, per anni in servizio al
Comune di Napoli con un contratto a tempo, oltre al dirigente (oggi in
pensione) Antonio Ruggiero; ma anche i tre docenti Belli, Cimaglia e
Donolo. Tutti rispondono di truffa e abuso d’ufficio.