Google ha memorizzato dati reti Wi-fi all’insaputa degli utenti
ROMA – Il Grande Fratello ha occhi e orecchie, come le
automobili di Google. Venerdì, davanti all’autorità tedesca per la
protezione dei dati, la società informatica ha ammesso di aver
registrato «involontariamente» le attività online degli utenti di reti
pubbliche Wi-Fi con le antenne delle sue auto, quelle che dal 2007
girano le strade di tutto il mondo per creare le mappe fotografiche che
possiamo consultare su «Street View».
L’AMMISSIONE – Un’ammissione che alimenta nuove perplessità
sulla salvaguardia della privacy in rete. Google ha chiesto scusa,
dichiarando di aver scoperto «’il problema» solo dopo le indagini delle
autorità tedesche, già contrarie a vedere scorrazzare per le strade le
sue auto, che fotografano automobili, case e persone, ponendo seri
dubbi sul rispetto della privacy. Negli ultimi anni, Google avrebbe
così registrato frammenti di dati in 30 Paesi, per un totale di 600
gigabytes (la capacità di un normale hard disk), assicurando però di
non aver memorizzato dati di reti protette da password. Tra gli
appassionati di informatica e Internet, peraltro, questa
«disattenzione» era già nota da tempo. Strano che gli ultimi ad
accorgersi delle falle nella privacy siano sempre i dirigenti di
Google. (Fonte Agenzia Apcom)