GRATTINO SCADUTO? MULTA ANNULLATA. ECCO PERCHE’
Storica sentenza del Tribunale di Treviso per tutti quegli automobilisti che vivono con l’incubo che il grattino per l’auto parcheggiata sulle strisce blu sia scaduto. Il Tribunale veneto ha stabilito infatti che lasciare l’auto parcheggiata sulle strisce blu per un tempo superiore a quanto pagato al momento dell’acquisto del ticket non è un comportamento vietato dal codice della strada, che non prevede una sanzione specifica in questi casi. Si tratta di una vera e propria lacuna della normativa in materia, mai colmata dal legislatore. Risulta così autorizzato chi lascia l’auto in sosta anche dopo la scadenza del tagliando orario. Ma che fare se arriva la multa? Bisogna sapere che la multa è, per quanto appena spiegato, sostanzialmente illegittima ed è opportuno perciò contestarla.
L’automobilista – spiega l’ufficio legale di noiconsumatori.it – può farsi annullare questo tipo di multa dal giudice di pace. Va sottolineato che tale ricorso può essere presentato anche personalmente dal cittadino, trattandosi si importi inferiori ai 1.100 euro.
Il giudice di Treviso Donatella Rozzano si è così pronunciata in un giudizio che proprio su tale questione vedeva contrapposti un automobilista ed il comune di Castelfranco Veneto. Scrive infatti il giudice: «La non applicabilità dell’art. 157 CdS è stata recentemente confermata anche dal Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti con i pareri n.25783/2010, 3615/2011 e 2074/2015, con i quali ha ribadito l’applicabilità della sanzione ex art. 7 CdS solo in caso di omesso acquisto del ticket orario o in caso di violazioni relative alla sosta limitata o regolamentata (oggetto, quindi, di specifica disciplina), ribadendo che, nel caso di aree di parcheggio dove la sosta è consentita a tempo indeterminato, il protrarsi della sosta oltre il termine per il quale è stato effettuato il pagamento si configura come una inadempienza contrattuale».
Il riferimento è al fatto che già lo scorso anno la questione era stata portata all’evidenza del Ministero, i cui responsabili avevano ammesso che il problema, per loro, esiste. Infatti non essendo prevista una norma del codice della strada che punisca il mancato rinnovo del ticket sulle strisce blu, l’eventuale sosta oltre l’orario non può essere sanzionata come illecito amministrativo. Si tratta, al massimo, di un inadempimento contrattuale, avendo l’automobilista accettato tacitamente (e non rispettato) un accordo con l’ente in virtù del quale il primo gli consente l’occupazione del suolo pubblico dietro pagamento. Pertanto, l’unico modo per punire tale illecito sono gli strumenti del codice civile che prevedono il recupero del credito o mediante un decreto ingiuntivo (fondato sulla prova scritta dell’accertamento del vigile, che è pubblico ufficiale e quindi in grado di attestare la violazione) o mediante una causa ordinaria: due procedure certamente costose e lunghe, che non sono proporzionate allo scopo. Di conseguenza il il ministero ha così invitato i Comuni ad emanare regolamenti interni volti a disciplinare l’utilizzo delle aree a strisce blu: solo in questo modo, colmando con tali norme locali la lacuna del codice, è ancora possibile infliggere le multe per ticket scaduto. Ma fino ad ora questo non è ammesso.
La cosa più bella che c’è quando un professionista può prendersi cura dei consumatori e dei cittadini
Angelo Santo Subito!!!!