Guai con le vendite on line? si risolvono in rete
La tutela del consumatore segna nuovi passi avanti con il varo di due strumenti per una soluzione delle controversie alternativa ai tribunali. Il Parlamento europeo ha appena approvato due provvedimenti che mirano a snellire le procedure conciliative e a ridurre i ricorsi giudiziari, lunghi, costosi e per questo disincentivanti per il consumatore che ha subito un torto di valore contenuto.
Il primo provvedimento che diventerà effettivo strumento per i cittadini europei è il regolamento Odr (Online Dispute Resolution). Prevede l’istituzione di un canale di conciliazione delle controversie nate da transazioni on line. La risoluzione avverrà nello stesso canale, il web, ma sotto l’ala comunitaria.
La piattaforma Odr dovrebbe diventare operativa tra circa un mese, considerato che l’entrata in vigore del regolamento è fissata a 20 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europea.
Sarà un procedimento gratuito, o soggetto a un contributo minimo, ancora da definire. Ma dovrà certamente concludersi entro 90 giorni. La piattaforma sarà disponibile in tutte le lingue dell’Unione e metterà in rete gli organismi Adr dei paesi membri.
Tutti i venditori on line europei dovranno dare notizia della sua esistenza nei siti web e prevedere un link. Indicazioni pratiche e moduli saranno pubblicati su Your Europe, il portale fonte di informazioni pratiche sui diritti del cittadino europeo.
Più lunghi sono invece i tempi di attesa per godere della direttiva Adr (Alternative Dispute Resolution), il secondo strumento varato dal Parlamento europeo. Le previsioni sono favorevoli per i consumatori.
La conciliazione delle controversie dovrà riguardare tutti i contratti, a prescindere dalla materia. Saranno esclusi alla sua competenza soltanto i settori della Sanità e dell’Istruzione. A dare notizia dell’esistenza di questo canale conciliativo, inoltre, sono chiamate le aziende, che dovranno inserire l’informazione nelle condizioni contrattuali e nei siti web.
La direttiva Adr deve essere recepita dagli Stati membri entro due anni. Entrerà in vigore 6 mesi dopo la fine del periodo di recepimento. A conti fatti dovrebbe essere operativa in tutta l’Europa a 27 entro la fine del 2015. Magari in vista dell’obbligo comunitario, le aziende ancora incapaci di percorrere la via della conciliazione delle controversie cominceranno a rivedere le proprie scelte. Magari.