Hollywood perde l’esclusiva, arriva l’Oscar fai da te
C’è l’Oscar del panettiere, l’Oscar del galoppo, della fantascienza, della comicità, del basket, dell’amicizia e persino del piacere. All’ufficio italiano brevetti sono registrati almeno 200 marchi con il nome del noto premio di Hollywood. Tutti potenziali nemici dell’Academy del cinema, che da qualche anno ha cominciato a trascinare in tribunale chiunque registrasse marchi con quel nome, a partire dalla Rai con le sue trasmissioni «l’Oscar del vino» con Antonella Clerici e l’«Oscar della Tv» con Daniele Piombi.
Chissà se la direttrice dell’Academy, Margaret Herrick, che secondo leggenda diede il nome alla statuetta dicendo che somigliava a suo zio Oscar, immaginava che avrebbe creato tanto scompiglio. Dopo una prima sentenza Usa contro le pretese di esclusiva dell’Academy, anche il tribunale di Roma ha stabilito che in Italia la parola oscar può essere usata da tutti come sinonimo di premio.