I napoletani si mobilitano contro i botti
Bambini sdraiati a terra fasciati, feriti e sanguinanti come dopo
l’esplosione di un immenso botto. È stata questa la scena simulata oggi
a via Chiaia a Napoli dal coordinamento campano contro l’uso dei fuochi
illegali, alla quale hanno partecipato decine di ragazzini accompagnati
dai familiari per dire no all’uso dei fuochi illegali a Capodanno.
«Siamo
andati a consegnare anche dei volantini – spiega in una nota Francesco
Emilio Borrelli responsabile del coordinamento – con sopra scritto
“Vergognatevi”, destinati ai venditori di fuochi illegali del
Pallonetto di Santa Lucia e dei Quartieri Spagnoli, che continuano a
vendere indisturbati, come quelli delle zone periferiche della città
tipo San Giovanni, Scampia o Secondigliano. Questi commercianti tra
oggi e domani realizzeranno la maggioranza delle vendite e noi vorremmo
che le forze dell’ordine lo impedissero. La nostra battaglia è anche in
memoria di Nicola Sarpa il giovane di 25 anni, proprio dei Quartieri
Spagnoli, che l’anno scorso morì dopo essere stato colpito da un
proiettile vagante».
Sulla questione botti è intervenuto anche il
questore della città Santi Giuffrè: «I fuochi di artificio sono uno
spettacolo bellissimo, ma è arrivato il momento di lasciarli ai
professionisti e di festeggiare un Capodanno senza botti». «I fuochi
pirotecnici non possono essere affidati ai singoli, ci vuole
professionalità. Una volta c’era l’ abitudine di lanciare vecchi
oggetti dalle finestre, ora quasi scomparsa – ha aggiunto il questore –
adesso rinunciamo ai botti».