I NUOVI STRUMENTI DI DIFESA DA DEBITI INSOSTENIBILI
I NUOVI STRUMENTI DI DIFESA DA DEBITI
INSOSTENIBILI
Può succedere ad una famiglia di contrarre
debiti e poi non poterne rispondere, così come può accadere ad una società di
indebitarsi e ad un certo punto trovarsi in difficoltà. Situazioni di questo
genere possono comportare un sovraindebitamento che può interessare sia il
consumatore persona fisica che un soggetto titolare di un’attività
imprenditoriale, situazione alla quale non si può far fronte con il proprio
patrimonio divenuto insufficiente a seguito del mutamento di una situazione
economica. Difendersi dai debiti si può.
Con la legge
numero 3 del gennaio 2012, successivamente modificata dal DL. 179/2012, sono
state introdotte disposizioni per l’esdebitazione delle persone fisiche gravate
da esposizioni eccessive. La stessa legge fornisce un’accurata definizione di
“sovraindebitamento” ovvero di quel “perdurante squilibrio tra le obbligazioni
assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina
la rilevante difficoltà di adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la
definitiva incapacità di adempiere regolarmente”, pertanto con questa legge
ognuno paga in relazione alle proprie disponibilità, una volta che il tribunale
ha accettato la meritevolezza del debitore. Diversi gli strumenti previsti
dalla suddetta legge che garantiscono ai consumatori e agli altri soggetti
esclusi dalle procedure concorsuali, la liberazione dei debiti attraverso un
esdebitazione e con l’intervento di appositi organi come l’OCC l’Organo di
Composizione della Crisi, un professionista abilitato o avvocati e notai. In
particolare con questa legge si è pensato di predisporre 3 diversi strumenti per uscire da situazioni
di crisi e insolvenza e per ottenere con procedure più celeri la liberazione
parziale dai propri debiti. In sostanza il soggetto oberato di debiti può
ristrutturare i propri debiti scegliendo tra 3 diverse procedure: l’Accordo con
i creditori, il Piano del Consumatore e la Liquidazione del patrimonio. Quanto
al primo lo stesso può essere richiesto da quei soggetti che si trovano in
situazioni di gravi difficoltà ed esclusi da eventuali procedure concorsuali,
questo può essere concesso con il benestare dei creditori che rappresentano il
60 % dei debiti da pagare, attraverso l’omologa di un apposito accordo da parte
del Giudice, che, qualora ritenga il debitore meritevole solo per aver mostrato
la buona volontà di voler estinguere i propri debiti, deciderà per
l’esdebitazione di una parte del debito. Quanto, invece, al secondo strumento
predisposto dalla Legge del 2012 il così detto Piano del Consumatore, lo stesso
ha effetti simili al primo ma tuttavia presupposti differenti: non occorre
infatti l’accordo dei creditori, può essere richiesto dal consumatore che si
sia indebitato per motivi diversi da quelli dell’attività professionale o
imprenditoriale svolta, la presenza di debiti elevati rispetto al patrimonio
liquido disponibile del consumatore ed infine che quest’ultimo non abbia già
esperito procedure simili negli ultimi 3 anni. L’esistenza di questi requisiti
dà la possibilità di presentare un piano
di riparto (o anche detto Piano del Consumatore) all’autorità giudiziaria per
ottenere l’omologa dopo la presentazione di un apposita relazione da parte
dell’Organo di Composizione della Crisi, il piano se approvato comporta
l’esdebitazione, se invece non approvato si può sempre esperire la terza via
ossia la Liquidazione del Patrimonio. Questo il terzo strumento proposto dalla
legge in esame, costituisce un rimedio alternativo al piano del consumatore, esso
comporta la possibilità per il consumatore e società non soggetta a fallimento di
chiedere la liquidazione dei propri debiti eccetto quelli impignorabili (ossia
i beni di prima necessità), il tutto attraverso la nomina da parte del Giudice
di un liquidatore. Il problema di questi strumenti sta nella concreta attuazione degli stessi,
nella predisposizione di documenti che devono essere presentati idonei a
dimostrare le concrete situazioni debitorie e la dimostrazione di determinati
requisiti non facili da provare. Tuttavia diversi sono i tribunali che hanno
aderito alla predisposizione di questi strumenti alternativi, in particolare il
Piano del Consumatore che consente anche a chi ha diversi problemi con il fisco
ed ha accumulato diverse cartelle Equitalia di fare un’istanza al Tribunale che
gli consente di cancellare ogni passività dietro pagamento di una percentuale
proporzionale alle proprie concrete possibilità familiari, come accaduto al
Tribunale di Varese che ha ridotto dell’87% una cartella dell’Equitalia perché
sovraindebitato. La vera novità di questo strumento sta nel fatto che esso non
presuppone il consenso preventivo dei creditori bensì il solo vaglio del
Giudice che ne accerta la meritevolezza alla luce delle effettive disponibilità
del contribuente. Con l’omologazione, ed è questo un aspetto rilevante, vengono
interrotte tutti i pignoramenti in corso contro il debitore e una volta
completato il programma avanzato dal contribuente indebitato, questi sarà completamente
liberato dai debiti pregressi.