Il Cdm convoca le regioni con la sanità in rosso: dovranno aumentare le tasse
«Il governo ci ha detto che le regioni con il deficit sanitario dovranno aumentare le tasse fino al ripianamento del deficit stesso». A dirlo è il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. «Ci
è stato chiesto di aumentare le tasse: è assurdo, iniquo e
incomprensibile», ha commentato il governatore del Molise, Michele
Iorio.
Sei Regioni convocate a palazzo Chigi. Questa
mattina sei presidente di regioni, con relativi commissari (se diversi
dal governatore) e assessori al bilancio sono stati convocati dal
governo a partecipare al Consiglio dei ministri. Oggetto della
convocazione é un punto della situazione sui piani di rientro dal
deficit-sanità. Si tratta dei rappresentanti di Campania, Lazio, Calabria, Abruzzo, Sicilia e Molise. La richiesta del governo di aumentare le
tasse
regionali per ripianare il deficit in sanità, però, non riguarderebbe
Abruzzo e Sicilia. Il presidente della regione Abruzzo Gianni Chiodi ha
spiegato di essere stato convocato «per errore»: l’Abruzzo e la Sicilia
«hanno superato il tavolo di monitoraggio di aprile, quindi non c’era
bisogno».
Fondi Fas bloccati in assenza di piani di rientro credibili. In
considerazione del mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dai
piani di rientro e dagli equilibri di finanza pubblica, il Consiglio
dei ministri, recita il comunicato di palazzo Chigi, «ha concordato
circa l’impossibilità di esprimere l’intesa prevista dall’articolo 2,
comma 90, della legge finanziaria per il 2010 e di non potere pertanto
consentire alle Regioni Lazio, Campania, Molise e Calabria di
utilizzare le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate, relative
ai programmi di interesse strategico regionale, a copertura dei deficit
del settore sanitario». Il governo, ha riferito il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti,
non sbloccherà i fondi Fas destinati alle Regioni senza che queste
abbiano un piano «adeguato» di rientro dal debito sanitario. «L’ipotesi
ormai reale – ha detto Scopelliti, è che bisogna anche innalzare
ulteriormente Irap e Irpef». Per rientrare dal deficit sanitario la
Calabria sarà costretta ad «alzare tutti i tributi. Già sono al
massimo, così saranno al massimo del massimo». In totale circa 50
milioni di euro in più. La Calabria, attacca Scopelliti, paga «la
cattiva politica del passato: ancora non abbiamo una certificazione del
debito».
Nel Lazio addizionali già al massimo.
«Già abbiamo le addizionali al massimo quindi comunque non riusciremmo
a coprire quello che si coprirebbe con il Fas», ha commentato la
presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. «Noi – ha aggiunto –
già paghiamo le addizionali Irap e Irpef quasi al massimo, quindi anche
volendole aumentare non riusciremmo a coprire quello che ci viene
calato per l’impegno dei fondi Fas che sono 420 milioni». Riferendosi
al governo, poi, Polverini ha specificato che «non ha detto che si
aumentano le tasse, ha detto che i fondi Fas sono bloccati solo per
quanto attiene la parte impegnata per ripianare il deficit sanitario in
attesa che arrivi il piano di riqualificazione». Polverini ha reso noto
che Il Lazio anticipa 1,4 miliardi «per i quali paghiamo quasi 300 mila
euro al giorno di interessi alle banche, somme che dovremmo avere dal
ministero dell’Economia». Polverini ha detto di aver «chiesto lo
sblocco. A questo si aggiunge che dobbiamo avere 800 milioni di euro
dal Fondo di garanzia più circa 50 milioni al mese sull’assegnazione
corrente in attesa della delibera del Cipe. Ho posto tutte queste
condizioni e ho anche detto che stiamo lavorando in assoluta armonia
con i ministeri dell’Economia e della Salute». Il Consiglio dei
ministri è stato presieduto da Altero Matteoli, per una indisposizione
del premier Silvio Berlusconi.