Il Comune di Napoli non paga il fornitore di benzina che decide di bloccare il credito, Comune a piedi!
Sul cruscotto la lancetta del carburante è
quasi sulla riserva. Le auto dei vigili urbani hanno al massimo
un’altra giornata di autonomia, poi saranno costrette a fermarsi. Il
Comune ha un pesante debito con la società che fornisce benzina e
gasolio, così il servizio è stato sospeso con la fine della settimana
scorsa.
Non hanno potuto fare rifornimento le auto dei vigili e quelle del
sindaco e degli assessori; sono con i serbatoi quasi a secco i mezzi
dei giardinieri, quelli del servizio fognature, perfino i carri per il
trasporto delle salme rischiano di rimanere bloccati.
La situazione è precipitata nel corso della scorsa settimana. Il Comune
di Napoli ha un debito che si avvicina ai 360mila euro con la Ludoil,
la società che ha vinto l’appalto per la fornitura di carburante. Le
richieste di pagamento si sono fatte sempre più pressanti, fino alla
crisi definitiva del fine settimana. «Non erogheremo più carburante a
partire da lunedì», hanno detto dalla ditta. I primi a reagire sono
stati gli uomini della polizia municipale: tutte le auto si sono
affrettate a fare il pieno, ma sono già trascorsi tre giorni
dall’ultimo rifornimento. E l’esperienza insegna che al termine del
quarto giorno, cioè oggi, le vetture dei vigili urbani arrivano a
riserva piena e rischiano di rimanere ferme. Se entro stasera non
avverrà qualcosa di nuovo, i vigili saranno i primi a rimanere con le
auto in garage. Poi sarà il turno delle auto di servizio della giunta e
degli altri mezzi ufficiali del Comune.
«Stiamo facendo il possibile per risolvere la questione in tempi
stretti», dicono da palazzo San Giacomo. La soluzione immediata è stata
il reperimento di una somma da presentare sul tavolo della Ludoil come
acconto sul pesante debito, per ottenere un altro po’ di tempo per
saldare tutto. L’amministrazione è riuscita a raschiare dal fondo della
cassa sessantamila euro, che coprono due rate di arretrati. Ma su un
totale di dodici rate da pagare, quei sessantamila euro sembrano
pochini. Già sabato scorso alla ditta era stata prospettata questa
soluzione, ma non c’è stata risposta. Oggi, a palazzo San Giacomo, si
aspetta una risposta definitiva da parte della società che fornisce il
carburante, per capire quali soluzioni alternative adottare. C’è
fiducia, però, da parte dell’amministrazione, su una soluzione
«positiva» della crisi carburante.