Nella giornata del 31 marzo 2011, in Consiglio dei Ministri è stato approvato in via definitiva il quinto decreto legislativo attuativo del federalismo fiscale.
L’epocale svolta della storia del nostro Paese finalmente si è compiuta: l’Italia si trasforma da uno Stato centralista ad uno federalista.
Resta viva la clausola “salvo intese”, che sta a significare che ulteriori ritocchi al decreto potrebbero ancora giungere nei prossimi giorni, prima dell’ufficializzazione definitiva con l’emanazione del testo da parte del Capo dello Stato e, poi, con la sua pubblicazione in “Gazzetta Ufficiale”.
Per il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, si è trattato di una “rivoluzione copernicana”. Il commento è stato: ”Si paga per quel che fai, per quel che dai e non per quel che spendi”. Cioè, da oggi il cittadino saprà perché paga un tributo, a chi lo paga, dove vanno a finire i suoi soldi e per quale servizio vengono utilizzati e pertanto potrà giudicare con la massima trasparenza.