Il governo taglia gli artigli a Equitalia, la prima casa non si tocca e maggiori agevolazioni per le vittime della crisi
Equitalia, finalmente, si trova costretta ad incassare il colpo. Non si può toccare la prima casa e occorreranno tempi molto più lunghi per pagare. Era evidente che i danni compiuti dalla società non potessero lasciare indifferente un Parlamento che, mai come in questi giorni, necessità dell’approvazione della gente.
Daniele Capezzone ha guidato la commissione Finanze della Camera. La risoluzione in auge è stata approvata all’unanimità e, il governo, si è vista imposta la necessità della riscossione (una somma pari a 13 miliardi solo per l’anno 2012). Un cambio di rotta importante per chi punta ad avere una strategia del recupero del credito diversa e, probabilmente, più soddisfacente di quella avuta fino a questo momento.
Per farla breve, la nuova strategia consiste nell’avere un approccio più morbido con i morosi che, in questo momento, si trovano ad affrontare la crisi. Occorre, infatti, maggiore flessibilità. Gli strumenti di riscossione, infatti, non fanno altro che pregiudicare la vita economica dei soggetti coinvolti e, inoltre, impediscono anche la corretta riscossione perché, di fatto, chi non ha la possibilità di pagare i propri debiti non può far materializzare soldi dal nulla.
Il primo obiettivo è salvare la propria abitazione
Tra le prime misure che verranno prese dal premier Enrico Letta, senza ombra di dubbio, c’è la consapevolezza di escludere ipoteche ed espropriazioni dalla prima casa (quando si tratta, ovviamente, di patrimonio unico). Inoltre, nel suddetto documento, si evidenzia anche la necessità di estendere le tempistiche della propria rateizzazione in caso di evidente disagio scaturito dalla crisi economica. In questo caso, infatti, il pagamento deve essere sospeso per un periodo di sei mesi. Notevole, poi, è anche l’impegno sulla pignorabilità. Nulla più di un quinto dei beni che l’imprenditore utilizza per svolgere la propria attività. Tutto questo, con assoluta certezza, ha come unico obiettivo tagliare gli artigli a Equitalia. La speranza dei contribuenti, a questo punto, non può che puntare a vedere fatti e non piacevoli chiacchiere.
In Italia i tassi d’interesse stanno salendo vertiginosamente, il governo sa con precisione di trovarsi in una pentola a cui sta per saltare il coperchio. Puntare immediatamente sulle giuste riforme è l’unico metodo per salvare la propria poltrona (e non solo).
I telegiornali, ormai, parlano di manifestazioni e rivolte quotidiane e, se non ci sarà un’immediata inversione di rotta, non passerà troppo tempo dal vedere una singola, enorme manifestazione: davanti Palazzo Chigi, con tutto il popolo italiano in cerca di spiegazioni valide. (Fonte: www.tuttoforex.net)
Commenta l’avv. Pisani, presidente di NOI Consumatori – Movimento Anti-Equitalia: “Finalmente una mia battaglia approvata dal parlamento, uno stop importante ad Equitalia!”.