Il mese del bollo: come e dove pagare
Per molti automobilisti gennaio è il mese del bollo e quest’anno il
mese termina di domenica, quindi l’ultimo giorno utile per pagare la
tassa automobilistica senza interessi di mora è il 1° febbraio. Entro
quella data, dovranno essere rinnovati i bolli scaduti nel dicembre
scorso. Ma a dover pagare sono anche gli automobilisti che hanno
immatricolato la loro auto tra il 22 dicembre 2009 e il 21 gennaio
2010. In Piemonte e Lombardia chi ha immatricolato l’auto tra il 1° e
il 31 gennaio 2010 ha tempo fino al 1° marzo.
Per andare incontro
alle esigenze delle zone colpite dal terremoto, i cittadini residenti
in Abruzzo nei comuni colpiti dal terremoto (i comuni indicati nel
decreto n. 3 del 16 aprile 2009 e nel decreto n. 11 del 17 luglio 2009)
potranno beneficiare di una proroga: per tutte le tasse auto dovute dal
6 aprile al 30 novembre 2009, la scadenza è fissata al 30 giugno 2010.
COME E DOVE SI PAGA – Come e dove si paga il bollo? – Ci si può
rivolgere a diversi operatori autorizzati, dalle agenzie di pratiche
auto ai tabaccai, dagli uffici postali alle banche. Sermetra, la più
grande rete di agenzie private, avverte tuttavia che «soltanto nelle
agenzie si possono correggere in tempo reale i dati errati presenti nel
sistema, mettendo così in regola la propria posizione fiscale ed
evitando di incorrere in futuri accertamenti. A differenza degli altri
operatori, infatti, le agenzie sono autorizzate a inserire i dati negli
archivi informatici delle tasse auto». In pratica, le agenzia possono
individuare l’importo dovuto e regolarizzare i bolli arretrati non
pagati, con le sanzioni pendenti; vedere i cambi di residenza avvenuti
o inserirne uno nuovo («Il cambio di residenza – spiega Sermetra –
incide sul prezzo finale: il bollo è una tassa che varia in base alla
regione»); vedere i passaggi di proprietà e inserire quelli non ancora
registrati; vedere le modifiche tecniche già portate al veicolo e
registrate nell’archivio o registrare le nuove modifiche («Per esempio
gli impianti gpl/metano, che incidono sull’importo del bollo»).
Tabaccherie, poste e banche, invece, fanno riferimento solo alla targa.
E «se si paga un importo sbagliato, possono arrivare gli avvisi di
accertamento anche dopo alcuni anni». In pratica, se si va in
un’agenzia con il libretto dell’auto sul quale è stato annotato un
nuovo impianto a Gpl, collaudato due giorni prima, si può essere certi
della correttezza dell’imposto versato.
OCCHIO ALLA RICEVUTA – Quanto tempo va conservata la ricevuta
del bollo? In generale, 5 anni. Se il pagamento è avvenuto in
tabaccheria, la ricevuta è indispensabile. Nel caso dell’agenzia,
invece, non è determinante: i pagamenti rimangono iscritti
nell’archivio della Regione e possono sempre recuperati in caso di
smarrimento della ricevuta. Cosa si deve fare se arriva la segnalazione
di mancato pagamento per un’auto che è stata venduta o per il pagamento
di un bollo che è stato regolarmente pagato? Insomma: le cosiddette
«cartelle pazze». Risponde ancora Sermetra: «Innanzitutto bisogna
accertarsi in che data è stato venduto il veicolo, consultando la copia
dell’atto di vendita, se ancora disponibile, o richiedendo la Visura al
Pra, il Pubblico registro automobilistico, per un controllo dei dati:
eventuali passaggi di proprietà, rottamazione, perdita di possesso. Nel
caso di un bollo già pagato, bisogna recuperare le ricevute e
verificarne i dati».