Il prezzo dell’energia elettrica crolla del 31,6% su base annua
Il calo dei consumi e del prezzo dei combustibili fossili si fa sentire
sul prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica sulla borsa
italiana. A settembre è sceso di 4,57 euro a megawattora (-6,4%)
rispetto al mese precedente e di 30,74 euro a megawattora (-31,6%) su
settembre 2008, portandosi a 66,49 euro a megawattora. Una decisa
flessione in linea con quelle registrate nei precedenti mesi estivi.
È quanto emerge dalla newsletter del Gme. I prezzi di vendita hanno registrato un forte calo tendenziale in tutte le zone ad eccezione della Sardegna che,
con 109,48 euro a megawattora, si è confermata per il quarto mese
consecutivo la zona con il prezzo più alto; poco più basso il prezzo di
vendita della Sicilia, pari a 99,89 euro a megawattora, nonostante
l’isola abbia messo a segno il più consistente ribasso in termini
assoluti (-45,75 €/MWh). La flessione percentuale più importante
(-38,0%) si è invece registrata nella zona Sud, che con 58,62 euro a
megawattora, è tornata a segnare il prezzo più basso.
L’analisi per tecnologia di produzione rivela da un lato l’incremento tendenziale delle fonti rinnovabili (+18,8%
per gli impianti eolici, +3,2% per gli idroelettrici ad apporto
naturale e +0,5% per i geotermici) e dall’altro la decisa riduzione
delle vendite degli impianti di pompaggio (-39,2%) e degli impianti
termoelettrici (-6,5%), in particolare quelli diversi dal ciclo
combinato (-12,1%). Nella macrozona Nord le vendite di questi impianti
si sono ridotte del 25,0%.