Il primo sciopero degli stranieri: “24 ore senza di noi, così vedrete”
ROMA
L’Italia degli immigrati si ferma per un giorno. Con il
simbolico lancio di palloncini gialli nei cieli di oltre 60 città ha
preso il via il primo sciopero dei migranti in Italia: “Primo Marzo. Un
giorno senza di noi-lo sciopero degli stranieri”.
Centinaia le
iniziative e i cortei contro il razzismo e la xenofobia organizzati
dalle associazioni della società civile e dalle comunità di migranti.
Una popolazione di quasi cinque milioni di persone, senza il cui
contributo determinante nel settore del lavoro, ammonisce Coldiretti,
non sarebbe possibile la produzione di numerose eccellenze del “Made in
Italy” alimentare. Dalla raccolta delle mele della Val di Non in
Trentino alla mungitura delle mucche per il Parmigiano Reggiano, dalla
vendemmia dei vini Doc alla cura dei greggi per il pecorino romano fino
alla raccolta della frutta Igp dell’Emilia Romagna.
E sempre
Coldiretti sottolinea come nelle campagne italiane più di un lavoratore
su dieci sia extracomunitario, con circa 30mila aziende agricole
italiane che assumono lavoratori provenienti da fuori dell’Europa.
In
occasione della giornata la Cia ha chiesto «subito» la pubblicazione
del decreto sugli 80mila stagionali e ribadito l’impegno contro «lo
sfruttamento, il lavoro nero e il razzismo».
Tra le numerose
organizzazioni coinvolte, Legambiente mette l’accento sull’immagine
«anacronistica e grottesca» di un’Italia senza immigrati e torna a
condannare «i fatti di Rosarno, gli scandali sulla gestione dei centri
di accoglienza, la cultura razzista che si sta diffondendo» e a
chiedere «una nuova cultura dell’accoglienza e della condivisione che
superi i limiti delle politiche sull’immigrazione adottate negli ultimi
anni».
Unanime il sostegno all’iniziativa da parte del Pdl e
dell’opposizione. Se il Partito democratico prende parte compatto alle
iniziative di piazza della giornata, molti esponenti del principale
partito di governo sostengono l’iniziativa. Così, il vicepresidente
della commissione Lavoro della Camera, Giuliano Cazzola (Pdl) appoggia
le motivazioni dello sciopero: «Gli immigrati vogliono dimostrare non
solo di esistere – spiega in una nota – ma di essere indispensabili con
il loro lavoro alle attività economiche e sociali del Paese:
circostanza assolutamente vera».
Della stessa lunghezza d’onda
il deputato Pdl Benedetto Della Vedova. Adesioni anche dalla candidata
del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, Emma Bonino
(che parla di «vera integrazione») e dal portavoce dell’Italia dei
valori, Leoluca Orlando.