Il salasso d’Equitalia. Aumentati gli interessi di mora
Come se non bastasse la crisi a far disperare i cittadini, ci si mette anche Equitalia, che ha deciso di andare a raschiare a fondo le tasche degli italiani.
Dall’1 maggio, infatti, le cartelle esattoriali inviate da Equitalia per pretendere i pagamenti verso l’Agenzia delle Entrate, i Comuni o l’Inps subiranno un ulteriore aumento, dello 0,50%, raggiungendo così un tasso annuale del 5,50%. Una brutta notiza, che diventa pessima se si considera che, chi non sarà in grado di saldare i propri conti entro la scadenza prevista, dovrà pagare interessi più alti di mora: se fino a oggi erano del 4,55%, da maggio saliranno al 5,22%. A disporre la decisione, l’Agenzia delle Entrate.
Un contribuente riceve, infatti, una cartella esattoriale nel momento in cui l’Agenzia delle Entrate accerta che un pagamento non sia stato effettuato. Sia esso di una multa, di una tassa o di quant’altro. Il Fisco, per risolvere il debito, si affida ad un ente esattore, come Equitalia, che ha il compito di riscuotere i soldi.
Dopo la ricezione di una cartella, un italiano ha 60 giorni di tempo per saldare il debito con lo Stato. Ma, in un momento di forte recessione come quello che stiamo vivendo, sono davvero in pochi coloro che riescono a risolvere il pendente entro i due mesi successivi. Una situazione spiacevole per le casse del Fisco, ma ancora di più per quei cittadini che si trovano a non arrivare a fine mese, che si fanno continuamente i conti in tasca.
Dopo i sessanta giorni, se il pagamento non è stato ancora effettuato, l’importo da versare inizia a lievitare, giorno dopo giorno, con ulteriori aggravi, i cosiddetti “interessi di mora”. Proprio quelli che, da maggio, subiranno l’incremento.
Il Fisco si giustifica facendo notare di come fosse un provvedimento necessario, ma per gli italiani tutti rappresenta più che altro un salasso, un accanimento feroce verso chi di soldi proprio non ne ha.
Fonte: www.articolotre.com