Il Tar accoglie ricorso contro ordinanza “affamarandagi”. Pisani: “Ordinanza che non ha senso. Invece di colpire i cittadini nel portafogli, si costruiscano aree dove accogliere i randagi”
“Un’ ordinanza assurda che non ha alcun fondamento. Non si può interferire sulle libere scelte dei cittadini con delle multe. Dar da mangiare agli animali non può essere considerato reato ma semplicemente un atto caritatevole. Tutt’al più il Comune di Monte di Procida poteva avanzare pretese solo nel caso in cui lo sfamare i randagi avesse in qualche modo recato inquinamento nelle strade come per esempio se non si fossero raccolti i residui di cibo. Tuttavia accanirsi contro chi, per bontà, dà del cibo ad animali sfortunati solo perchè tale atto recherebbe danni al decoro e all’igiene urbana non giustifica in alcun modo le multe ma anzie è una motivazione irragionevole, che non sta in piedi”. E’ quanto affermato dall’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori.it, in merito alla notizia che il Tar della Campania ha accolto il primo dei tre ricorsi presentati contro il Comune di Monte di Procida e la sua ordinanza «affamarandagi». Era lo scorso febbraio quando il sindaco Iannuzzi la emanò e solo qualche giorno dopo, in risposta alle segnalazioni dei cittadini della provincia di Napoli, il «Codici – Centro per i diritti del cittadino» promise battaglia all’amministrazione comunale.
In base all’ordinanza, i cittadini erano passibili di multa se avessero dato da mangiare agli animali randagi , sanzioni salatissime che andavano dai 100 ai 600 euro, il tutto in nome dell’«igiene e del decoro urbano». Dei tre ricorsi al Tar oggi è il primo ad essere accolto dal tribunale, che ha rilevato che «il ricorso è fondato sussistendo nell’ atto eccesso di potere per irragionevolezza, atteso che l’amministrazione procedente avrebbe potuto limitarsi a sanzionare la mancata raccolta dei residui di cibo per i randagi, piuttosto che vietarne del tutto la somministrazione».
“Il problema degli animali senza dimora – continua l’avvocato Pisani – è dovuto principalmete all’assenza non solo a Monte di Procida ma in tutta la regione Campania di apposite strutture dove accogliere gli animali abbandonati. Invece di avanzare ordinanze assurde che colpiscono i cittadini nel portafogli il Comune flegreo poteva benissimo avviare la costruzione di aree dove sistemare i randagi ed eliminare così l’ipotetico problema del decoro e dell’igiene urbana”.