Il trasferimento per incompatibilità ambientale del dipendente della p.a. non è legittimato dalla violazione del rapporto gerarchico
Il dipendente pubblico che non rispetti la
gerarchia non può subire il trasferimento d’ufficio per
incompatibilità ambientale nella pubblica amministrazione; al massimo può essere sottoposto a procedimento disciplinare. A questa conclusione è giunto il Tribunale amministrativo del Lazio con la sentenza
n. 12946 del 15 dicembre 2009, con cui ha reso nullo il trasferimento di un
vicequestore del Corpo forestale dello Stato, trasferito dal Capo perché
aveva violato le disposizioni sui rapporti gerarchici. I giudici hanno spiegato che il trasferimento d’ufficio avviene a seguito di ben altri motivi e, in particolare, hanno sottolineato che “le condizioni ed i presupposti in cui può intervenire il
trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale si identificano:
in fatti e/o comportamenti anche della vita privata che violino i
principi dell’onore e del decoro e che, per la loro risonanza, ledano
il prestigio e l’immagine esterna dell’ufficio; in una condotta
all’interno dell’ufficio che, per la sua sistematicità e reiterazione,
pregiudichi ogni ulteriore proficua permanenza nella sede; in
situazioni di conflittualità palesi e/o latenti con l’ambiente di
lavoro che pregiudichino ogni ulteriore proficua utilizzazione del
dipendente nella sede di assegnazione, anche per il pregiudizio che ciò
arreca alla funzionalità dell’ufficio. In siffatte ipotesi, la natura
ampiamente discrezionale dell’atto cui si collega l’allontanamento
dall’ufficio impone all’Amministrazione un’adeguata e congrua
motivazione sull’esistenza oggettiva dei fatti impeditivi della
permanenza nella sede, sul nocumento che si riflette sulla funzionalità
e prestigio dell’ufficio, sul nesso di correlazione fra la situazione
di grave conflittualità e la condotta tenuta dal dipendente”.