Illegittimo il licenziamento del dipendente che per una volta ha usato l’auto aziendale per motivi privati
Non va punita con il licenziamento, ma con una sanzione meno grave, la
condotta del dipendente che per una volta ha utilizzato la macchina
aziendale per fare una commissione personale. In mancanza di precedenti
violazioni da parte del lavoratore, infatti, la sanzione espulsiva
risulta sproporzionata per una tale condotta. È quanto emerge dalla
sentenza 6848/10 con cui la Cassazione ha confermato l’illegittimità
del licenziamento inflitto ad un dipendente per uso indebito di un bene
aziendale, perché la sua condotta – se pur in contrasto con gli
obblighi imposti dal contratto – non era tale da giustificare la
sanzione espulsiva. Insomma, non c’era proporzionalità tra fatto
addebitato e recesso. Sull’indebito utilizzo dei mezzi dell’azienda,
infatti, la sezione lavoro del Palazzaccio ha ricordato il principio
secondo cui «ai fini del licenziamento, l’inadempimento deve essere
valutato in senso accentuativo rispetto alla regola della “non scarsa
importanza” di cui all’articolo 1455 Cc». Pertanto, l’irrogazione della
massima sanzione disciplinare risulta giustificata solamente in
presenza di un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali
ovvero addirittura tale da non consentire la prosecuzione nemmeno
provvisoria del rapporto.