Immigrati, 80mila i permessi stagionali possibile un decreto flussi dopo l’estate
ROMA – L’Italia apre le porte a 80mila immigrati
stagionali: lavoratori stranieri impiegati a “tempo”
nell’agricoltura, nel turismo o nell’edilizia. La macchina dei
flussi si rimette dunque in moto, seppure in ritardo e senza –
per ora – date certe. L’annuncio arriva dal ministro del Welfare,
Maurizio Sacconi: “Il decreto relativo a 80mila ingressi per
lavoratori stagionali in agricoltura è quasi pronto, lo firmeremo a
giorni”. Non solo. “Ci sarà anche una quota più contenuta –
aggiunge Sacconi – nell’ordine di poche migliaia di persone, per
gli ingressi non stagionali, per lo più lavoratori autonomi”.
Ancora nessuna conferma ufficiale, invece, sul decreto flussi 2010
(quello per lavoratori non stagionali). Tuttavia sembra
consolidarsi la volontà del governo di emanarne uno subito dopo
l’estate: lo dimostra un emendamento approvato al decreto
“milleproroghe”, col quale viene resa possibile l’approvazione,
entro il 30 novembre di quest’anno, di un decreto flussi “nei
limiti delle quote stabilite nell’ultimo decreto emanato”. L’ultimo
decreto flussi per l’ingresso di lavoratori subordinati non
stagionali di nazionalità extraUe, emanato alla fine del 2008,
aveva fissato un tetto di 150mila ingressi, 105mila dei quali
riservati al lavoro domestico.
Il via libera ai lavoratori stagionali è stato più volte
sollecitato dalle organizzazioni di categoria del settore turistico
e agricolo. In particolare la Coldiretti: “Occorre fare presto,
perché dopo la pubblicazione del decreto bisognerà attendere gli
altri adempimenti amministrativi come il nulla osta dello Sportello
Unico presso la Prefettura e il rilascio del visto presto i
Consolati all’estero con il rischio concreto che i ritardi mettano
in difficoltà l’agricoltura – sottolinea la Coldiretti – , la
maggioranza dei lavoratori stagionali extracomunitari troverà
infatti occupazione in agricoltura che, insieme al turismo e
all’edilizia, è il settore con maggiori opportunità occupazionali.
Questi lavoratori sono indispensabili per le grandi campagne di
raccolta delle principali produzioni Made in Italy: dalla frutta
alla verdura, dai fiori al vino, fino agli allevamenti”.
Con circa il 10% di extracomunitari sul totale dei lavoratori
agricoli, è nelle campagne infatti che la presenza degli immigrati
si rivela insostituibile. A trasferirsi in Italia per lavorare in
agricoltura sono principalmente gli albanesi (17,2 per cento), i
marocchini (12,6) e gli indiani (13,8).
Anche quest’anno è prevista la procedura informatica con domande
d’ingresso on line. Una volta pubblicato il decreto in Gazzetta
ufficiale (per gli stessi Paesi beneficiari degli anni passati, ai
quali dovrebbe aggiungersi ora anche la Libia), i datori di lavoro
che intendono assumere degli stagionali potranno inviare le domande
di nulla osta agli sportelli unici per l’immigrazione, avvalendosi
dell’apposito programma scaricabile dal sito internet del Viminale.
I datori di lavoro hanno anche la possibilità di delegare la
compilazione e l’invio della domanda alle associazioni di categoria
e ai patronati.
Informazioni maggiori si potranno trovare sul sito
del ministero dell’Interno.