Immigrazione, la Lega: test di italiano a extracomunitari per aprire un negozio
ROMA
Gli extracomunitari che vogliano aprire un negozio devono prima
«Le regioni – si legge nella proposta a firma della deputata leghista
Stop alle insegne multietniche, sì a quelle in dialetto, prevede
Per assunzioni priorità a cittadini Ue. Se grazie agli incentivi
«A sentire molti degli esponenti del Carroccio che vanno in tv,
«L’emendamento della Lega conferma la deriva d’intolleranza dell’attuale
Leoluca Orlando. «Ai dirigenti leghisti – aggiunge – vorremmo fare una
(23 aprile) – Nuova proposta anti-immigrati della Lega proprio mentre
nel Pdl lo scontro sul ruolo del partito di Umberto Bossi fa litigare
il premier Silvio Berlsusconi con il presidente della Camera,
Gianfranco Fini.
aver superato un esame di italiano, chiede la Lega attraverso un
emendamento al decreto legge incentivi, affidando alle regioni il
potere di introdurre i nuovi paletti.
Silvana Comaroli – possono stabilire che l’autorizzazione all’esercizio
dell’attività di commercio al dettaglio sia soggetta alla presentazione
da parte del richiedente qualora sia un cittadino extracomunitario di
un certificato attestante il superamento dell’esame di base della
lingua italiana rilasciato da appositi enti accreditati».
poi un altro emendamento della leghista Comaroli. «Le regioni – si
legge – possono stabilire che l’autorizzazione da parte dei comuni alla
posa delle insegne esterne a un esercizio commerciale è condizionata
all’uso di una delle lingue ufficiali dei Paesi appartenenti all’Unione
europea ovvero del dialetto locale».
messi in campo dal governo le aziende si trovassero a dover fare nuove
assunzioni sarebbero «obbligate a assumere prioritariamente personale
con cittadinanza di uno degli Stati appartenenti all’Unione europea». È
quanto prevede poi un altro emendamento al decreto legge incentivi
presentato dal capogruppo della Lega in commissione Finanze della
Camera Maurizio Fugatti.
«Non è un caso che, dopo la direzione del Pdl di ieri, la Lega oggi senta il bisogno di battere un colpo.
E non può che farlo alla maniera leghista, cioè ricorrendo al suo
cavallo di battaglia preferito: il razzismo contro i cittadini
extracomunitari», dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd
al Senato.
in primo luogo i sindaci, un corso d’italiano con relativo esame
sarebbe utile proprio per tanti leghisti. È davvero singolare che ora
siano i leghisti i principali sponsor del club “Amici dell’Accademia
della Crusca”», ha commentato il senatore del Pd, Roberto Di Giovan
Paolo.
maggioranza, fortemente condizionata dalla “cultura della Lega”»,
afferma in una nota il portavoce nazionale dell’Italia dei Valori,
domanda: il divieto riguarda anche le insegne di grandi aziende non
europee come quelle della Toyota, della Nissan, della Suzuki o della
Kawasaki? …In attesa di risposta penseremo che sia solo una scelta
razzista».