In arrivo i «conti correnti» presso supermercati e benzinai
Non sono dei conti correnti classici perché non daranno interessi sul
denaro depositato. Sono “conti di pagamento” utili per rendere più
fluidi gli esborsi ricorrenti o legati a consumi. Dall’altra parte non
ci sarà una banca ma degli “istituti di pagamento” che potranno fare
anche del credito, ma entro limiti fissati da Bankitalia e per
operazioni finalizzate agli acquisti. Il prestito dovrebbe essere
contenuto nei 12 mesi con la possibilità di andare oltre, se collegato
a pagamenti con carte di credito. Le “quasi banche” dovranno essere
iscritte a un apposito albo, dovranno separare tali attività dal
proprio business caratteristico, avranno una separazione
amministrativo- contabile rispetto a tutto il resto. Si sottoporranno
alla Vigilanza di Bankitalia che potrà effettuare controlli, esaminare
reclami e distribuire sanzioni.
Proprio l’istituto di via Nazionale,
entro breve, dovrà rendere note le istruzioni operative. A quel punto,
catene di supermercati o grandi utilities, operatori telefonici o
società di trasporti o di distribuzione del carburante potranno
studiare offerte ai propri clienti abbinate a un conto di pagamento.
Che ha potenzialità ben maggiori delle fidelity card e non richiede la
sponda esterna di una banca con relativi costi.
Saranno gli stessi
soggetti commerciali a gestire le movimentazione in entrata e in
uscita, creando concorrenza alle banche e fra loro. Così come vuole la
direttiva Ue approvata nel novembre del 2007. Per l’Italia, che ha
ancora il 90% delle transazioni in contanti, può essere l’occasione di
una svolta. Un passaggio della “guerra al contante” che è sostenuta
dalle banche e che ha numerosi vantaggi anche per la collettività (per
esempio nel contrasto al riciclaggio di denaro).
Ma come funzionerà
un conto di pagamento? In fase iniziale è un conto “prepagato” che
potrà essere alimentato da denaro contante, accredito di stipendi,
rimesse di denaro da altri paesi o da spostamento di fondi da altri
conti correnti o carte. A quel punto il conto potrà essere utilizzato
per pagare la spesa, utenze, sanzioni o abbonamenti. Potranno essere
effettuati bonifici e quasi tutte le forme di pagamento.
Con quel
conto di riferimento potranno essere attivati pagamenti contactless
(senza inserimento della carta o digitazione del Pin) o con cellulare,
oppure online e in tutte le forme che le tecnologie della finanza
potranno offrire. Già ora con la possibilità di pagare bollette o
sanzioni dal tabaccaio il cliente può disporre di interlocutori diversi
da banche e uffici postali.
Per il consumatore il vantaggio dovrebbe
essere un mix di costi minori e maggiore rapidità. Con una
rendicontazione delle spese effettuate più facile, meglio raggruppabile
o recuperabile in caso di contestazioni.
Soprattutto con una carta o
un cellulare sarà possibile effettuare pagamenti di piccola entità,
senza estrarre il portafogli o le monetine. Certo, quando partirà, il
pressing sarà forte. Dal supermercato di fiducia o dalle Ferrovie dello
Stato, o dalla tv digitale, potrà arrivare l’offerta di aprire un conto
di pagamento per agevolare lo spostamento di flussi di denaro. C’è
addirittura il rischio, se le aziende a contatto con il grande pubblico
entreranno nelle attività di pagamento, che il cliente accetti di
avviare più conti di pagamento. Con più documenti da tenere e con fin
troppi numeri da memorizzare. Anche se con spese bassissime.
Per le
aziende l’offerta di servizio di pagamento è un business complementare:
serve per automatizzare la gestione dei pagamenti e degli incassi,
riducendo la carta in circolazione e utilizzando molto più di prima il
canale online. Dovrebbe favorire una crescita dei volumi attraverso i
finanziamenti di breve termine e tutte le politiche di fidelizzazione
che potranno transitare proprio sul conto. Il nuovo strumento sembra
facilitare il contatto con una clientela giovane e non bancarizzata cui
offrire uno strumento di base molto semplice. Infine l’introduzione di
nuovi mezzi di pagamento può aprire l’azienda a nuovi mercati e nuovi
prodotti.
Il via alla nuova fase delle quasi banche porta con sè
anche una razionalizzazione di funzioni di intermediari già esistenti.
Alcune società finanziarie ex articolo 106 e 107 del Testo unico
bancario (cioè che svolgono attività di finanziamento, intermediazione
o cambi) dovranno ridefinire la loro posizione e, con scadenze diverse
entro il 31 gennaio 2011, dovranno precisare la volontà di iscrizione
al nuovo albo delle istituzioni di pagamento. Entrando in un’area di
operatività meglio regolamentata e più vigilata.
GLOSSARIO
Direttiva Psd.
È l’iniziativa legislativa della Commissione europea (Payment
Services Directive) finalizzata a sostenere la creazione di un mercato
unico europeo dei servizi di pagamento per favorire la competizione,
l’innovazione e accelerare la guerra all’utilizzo del contante.
Payment institution.
Soggetti non bancari che a fianco della loro attività commerciale
potranno svolgere tutti i servizi di pagamento con l’esclusione
dell’attività di raccolta. Avranno regole che favoriranno una maggiore
trasparenza delle condizioni contrattuali e obblighi informativi nei
confronti dei clienti.
Capitale sociale.
Nelle payment institution il capitale sociale minimo potrà variare
da 20mila euro per soggetti che si limiteranno a effettuare rimesse di
denaro, ai 50mila euro per chi curerà l’esecuzione di operazioni di
pagamento con telefonia mobile o canali diretti. Fino a 125mila euro
per chi si riserverà di poter effettuare tutte le attività esercitabili.
Sistema di pagamento.
Un sistema di trasferimento dei fondi regolato da disposizioni
formali e standardizzate e regole comuni per il trattamento, la
compensazione e/o il regolamento di operazioni di pagamento.
Pagatore.
Una persona fisica o giuridica detentrice di un conto di pagamento
che autorizza l’ordine di pagamento tramite quel conto o comunque dà
l’ordine di pagamento.
Beneficiario.
La persona fisica o giuridica che è il destinatario previsto dei fondi oggetto di un’operazione di pagamento.
Identificativo unico.
La combinazione di lettere, numeri o simboli che che il prestatore
dei servizi di pagamento indica all’utente e che quest’ultimo deve
fornire per identificare con chiarezza l’altro utente.
Rimessa di denaro.
Un servizio di pagamento per trasferire fondi consegnati da un
pagatore al fine di renderli disponibili a un beneficiario anche senza
che tali soggetti abbiano aperto un conto di pagamento.
AUTOTRASPORTATORE Iniziativa ottima molto positiva, per tutti gli esercizi credo pure ottimo rilancio per l’ecomia. Siamo molto fiduciosi nel sistema, SI SPERA DI NON INCONTRARE CAVILLI BUROGRATICI GIA ESISTENTI NON PIU ADATTI