In arrivo il grande caldo. A Napoli negati fontane e bagni.
Con l’arrivo della stagione calda, il Dipartimento della Protezione Civile ha avviato per il settimo anno consecutivo un progetto di tutela della salute rivolto alle fasce più deboli della popolazione e maggiormente esposte al rischio legato alle ondate di calore, quali gli anziani, i bambini e i malati affetti da patologie croniche e cardiovascolari. L’iniziativa della protezione civile nazionale, partita nel 2004 con il monitoraggio delle ondate di calore su quattro città italiane, garantirà quest’anno la copertura tutte le principali aree urbane del Paese. Sono infatti 27 le città che quotidianamente potranno disporre dell’apposito bollettino sulla presenza di eventuali criticità legate alle temperature particolarmente elevate. Tra queste figura anche Napoli, dove però non ci sono fontanine a sufficienza per rinfrescarsi. “Chi vuole dissetarsi oppure sciacquarsi un po’ – denuncia l’avvocato Angelo Pisani, presidente di Noi Consumatori – a Napoli non può farlo se non comprando una bottiglia d’acqua. Per il resto i bagni pubblici sono tutti chiusi dopo che hanno lasciato nel dimenticatoio quelli al corso Umberto, in via Sanfelice ed in piazza Trieste e Trento e le fontanine nei parchi sono quasi tutte a secco. Non è possibile che in una città a grande vocazione turistica come quella partenopea non si offra nemmeno un po’ di refrigerio né i bagni pubblici ai tanti visitatori”.