La fila di fronte allo sportello reclami della Polizia municipale concede tutto il tempo necessario per far sbollire i malumori. Non solo varchi telematici, ma anche multe di tutt’altro tipo su cui sono richiesti chiarimenti. C’è chi esibisce un “conto” da pagare che sfiora i mille euro, come Paolo Dal Pino. “Eccesso di velocità — dice, interpretando il numero dell’articolo del codice che indica la violazione —. Nel 2007. Ottocento euro è l’importo lievitato, 500 quello di partenza. E’ tutto quello che so e che al momento posso sapere, visto che non mi è mai arrivato nessun avviso”.
“Dopo venti giorni dalla data della contravvenzione abbiamo venduto l’auto — spiega Mirella Lombardi —. La multa ci è arrivata solo oggi, dopo quattro anni. Non è possibile che di punto in bianco ci troviamo a pagare una multa di quasi mille euro senza mai averne saputo niente”. C’è chi rilancia seduta stante sul piatto del paradosso. “Io cinquemila!”.
Silvia Contenti, giovane star del palcoscenico, in questi giorni in tournee con la Compagnia dell’Arancia per il suo “Grease”, non trattiene una risata amara. “Il colmo è che ho saputo di avere una multa di oltre cinquemila euro recandomi da Equitalia per pagarne un’altra. Addirittura l’auto risulta quella di mio padre e non si capisce come possano intestare la contravvenzione a me senza aver fatto riscontri sul posto”.
Anche l’avvocato Francesco Castore, in fila con gli altri, ha dei punti di domanda che stavolta riguardano i varchi telematici. “Il 12 febbraio scorso il mio cliente è dovuto passare con l’auto da piazza San Romano perchè la via verso piazza della Magione era chiusa al traffico. Quindi è transitato sotto le telecamere dei varchi, per forza di cose. E la multa è arrivata puntuale». Implacabile e con più destinatari. «Anch’io l’ho ricevuta per la stessa infrazione commessa lo stesso giorno — dice un signore — . Ma se era una deviazione obbligatoria come possono sanzionarci?”
Lo stesso è capitato anche a Daniela Biagini. “Sì ma ero a Pisa e mi toccò pagare”. Anche Maria Paola Vitelli è qui per chiedere lumi, anche se a condire l’amarezza c’è più che altro la rassegnazione. “Settantotto euro da pagare, poi lievitate quasi a 300, per l’auto in sosta nel parcheggio per gli invalidi. Un errore di mio figlio, ma hanno tolto due punti sulla patente a me. Vorrei proprio capire perchè”.
L’avvocato Lorenzo Cascini è allo sportello reclami per una questione vecchia ma ancora non superata. “I famosi tre euro e quaranta del costo della raccomandata. Chi non ha provveduto a pagarli si è trovato a dover corrispondere nuovamente una multa, per di più raddoppiata. Assurdo”.