In galera politici e amministratori che hanno determinato il disastro verificatosi in Abruzzo!
Dopo la catastrofe
naturale che ha colpito l’Abruzzo lunedì 6 Aprile, tra il dolore di chi è
rimasto vivo e ha perso i propri cari e la rabbia di chi aveva cercato di
avvertire che presto ci sarebbe stato un terremoto (cfr. articolo ‘Terremoto,
caso Giuliani: la catastrofe poteva essere evitata?, all’interno del nostro
sito, categoria Ambiente’), non solo la popolazione abruzzese, ma l’intero
Paese vuole risposte, risposte concrete circa le responsabilità delle
Istituzioni e dei nostri rappresentanti al Governo.
Ricordiamo che
l’Abruzzo aveva già subìto piccole scosse precedenti alla scossa ‘madre’ – per
intenderci quella delle 3.32 di lunedì 6 Aprile – e molti abitanti del luogo
avevano chiesto a chi di competenza di verificare che le strutture, private ma
soprattutto pubbliche, fossero agibili. Che i controlli fossero stati eseguiti
o eseguiti male, fatto sta che L’Aquila non esiste più. L’Ospedale di L’Aquila
è crollato, gli uffici pubblici non esistono più, la Procura si è sgretolata in
mille pezzi, il Duomo è svanito, le scuole sono in frantumi, la Casa dello
Studente è solo un ricordo.
È troppo, è veramente troppo.
E tra il dolore di
tutti noi per la catastrofe, verificatasi in Abruzzo, che a parere della nostra associazione Noi
Consumatori, poteva essere evitata o, quanto meno limitata, c’è bisogno di
mettere i piedi a terra e trovare la lucidità per capire il come e il perché di
tanta strage.
Sull’argomento
Angelo Pisani, Presidente di noi consumatori.it
auspica e dichiara: «Penso che sia stata l’incapacità e l’avidità degli uomini, quelli che
hanno costruito case cadute come castelli di sabbia, la stessa sabbia usata per
fare il cemento e quelli che non hanno
vigilato e hanno messo le mazzette in tasca, tra cui imprenditori e
istituzioni, i veri colpevoli di quanto è avvenuto in Abruzzo. Politici e
amministratori abruzzesi, a qualunque schieramento appartengono, devono finire
in galera e i loro beni confiscati a favore dei terremotati».