In vista l’accorpamento per 674 sedi di giudici di pace
Sono 674 gli uffici del giudice di pace
interessati dall’intervento di riordino messo a punto dal ministro della
Giustizia, Paola Severino, e approvato ieri dal Consiglio dei ministri
nell’ambito di un denso pacchetto di misure dedicato anche a carceri,
depenalizzazione e giustizia civile. Lo schema di decreto legislativo
costituisce il primo, impegnativo, gradino del più ampio progetto di riordino
delle circoscrizioni giudiziarie affidato all’Esecutivo che dovrà completarsi
con l’intervento sui tribunali. Il testo approda ora in Parlamento per un esame
che non si preannuncia facile, vista la tradizionale riluttanza della politica
ad affrontare un tema tanto sensibile sul piano elettorale.
Si prevede, in particolare, la soppressione e il
conseguente accorpamento degli uffici del giudice di pace dislocati in sedi
diverse da quelle circondariali, pari a 674 unità, che rappresenta quasi l’80%
del totale degli uffici del giudice di pace esistenti, e la contestuale
ricollocazione dei magistrati onorari e del personale amministrativo nelle sedi
di tribunale o di procura vicine o negli uffici del giudice di pace
“circondariali” presso i quali sono trasferite le competenze degli uffici
soppressi.
Complessivamente, il personale che potrebbe
essere recuperato attraverso la procedura di accorpamento degli uffici è pari a
1.944 giudici di pace, e a 2.104 unità di personale amministrativo.
La riduzione degli uffici, si sottoliena nella
relazione tecnica al testo, comporta risparmi di spesa, stimati nella misura di
circa 28 milioni di euro all’anno, determinati con riferimento alle sole spese
di gestione e di funzionamento delle strutture, con esclusione dei costi
incomprimibili del personale di ruolo dell’amministrazione giudiziaria,
personale per il quale è prevista la ricollocazione in uffici di maggiore
dimensione.
In particolare, i risparmi complessivi stimati
derivano dai minori contributi ai comuni per le spese di funzionamento degli
uffici del giudice di pace, risparmi calcolati sulla quota del 90% dei rimborsi
erogati annualmente agli uffici che verranno soppressi, per un importo
complessivo di 13.455.491 di euro.
Il ministro Paola Severino spiega che «il
monitoraggio ha attraversato quattro fasi. La prima è il calcolo della
produttività media. La fase B individua le fasi di carico delle varie
circoscrizioni. La fase C individua gli uffici con valori inferiori a quelli
della soglia media. Alla fine sono stati selezionati gli uffici – conclude –
sulla base delle soglie incrociate ed eventualmente anche sulla base
dell’individuazione di un bacino minimo di 100mila unità». E, quanto ai
risparmi, «si tratta di risultati rilevanti anche dal punto di vista
economico».