Incidenti stradali: il motociclista corre troppo? A volte paga l’Anas
E’ quanto ha stabilito la Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione, con la sentenza 28 giugno 2011, n. 14254 con la quale si afferma che l’imprudenza del centauro non cancella la violazione del gestore, tenuto a garantire la sicurezza.
Il caso vedeva un motociclista andare a sbattere, anche a causa della forte velocità, contro i paletti di sostegno di un guard-rail, i quali risultavano sporgere dal bordo del nastro orrizzontale, anche se in maniera non vistosa. Tale anomala configurazione dei paletti determinava la mutilazione del braccio destro del motociclista.
Secondo il giudice nomofilattico, sussiste la responsabilità della P.A., per danni derivati da difetto di manutenzione, in quanto la stessa non abbia osservato le specifiche norme e le comuni regole di prudenza e diligenza poste a tutela dell’integrità personale e patrimoniale dei terzi in violazione del principio fondamentale del neminem laedere.
La fattispecie deve inquadrarsi, quindi, nel disposto dell’art. 2043 c.c. per come interpretato dalla costante giurisprudenza nel caso di omessa manutenzione di strade pubbliche: in tanto sussiste la responsabilità della P.A. per danni derivanti da difetto di manutenzione in quanto la stessa non abbia osservato le specifiche norme e le comuni regole di prudenza e diligenza poste a tutela dell’integrità personale e patrimoniale dei terzi.