Incidenti stradali, Napoli in cima alla classifica
“ La frequenza degli incidenti stradali in Campania e soprattutto a Napoli è aumentata in questi ultimi anni. Sono davvero tante le vittime sull’asfalto per le strade cittadine. Proprio di qualche giorno fa è la notizia dell’ennesima tragedia: una 29enne è morta, e sua sorella è in coma, a causa di un automobilista spericolato che ha anche omesso il soccorso. E sempre di qualche giorno fa si sono verificati altri tre incidenti mortali. Alla luce di ciò e dei dati Ania che vedono Napoli al primo posto per i sinistri, è chiaro che, rispetto al resto d’Italia, la città partenopea ha meno controlli sul territorio e che gli automobilisti sono più menefreghisti n termini di rispetto del codice stradale. Ciò avviene perché i presidi delle forze dell’ordine sono troppo limitati e sporadici dando completa libertà ai guidatori irresponsabili. Chiediamo alle istituzioni cittadine di intervenire immediatamente con lo stanziamento di più uomini che possano controllare e fermare i pirati della strada e gli automobilisti ubriachi. Inoltre bisogna garantire loro sanzioni e condanne drastiche e durature nel tempo che fungano da esempio a tutti i guidatori della città. Nonostante i numerosi appelli fatti finora dalla cittadinanza, non è cambiato nulla. Invece di stare a guardare le istituzioni locali hanno il dovere di promuovere nelle strade napoletane una politica del ‘pugno di ferro’ per garantire ai partenopei la sicurezza e il diritto di sentirsi tranquilli e tutelati nella loro città”. Lo ha affermato l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori.it, in merito ai dati sconcertanti rilevati dal monitoraggio Ania sulla frequenza degli incidenti stradali. È Napoli la città più pericolosa al volante. Gli automobilisti partenopei sono in Italia i più imprudenti, perchè di ogni 100 auto in circolazione sulle strade di Napoli e provincia oltre 16 incappano in media in un incidente. La città infatti è stata confermata lo scorso come il centro con la più alta frequenza in Italia (16,41%) registrando un aumento rispetto al 2007 di oltre il 40%.