Inflazione a Napoli, a Maggio +0,2 e calo su base annua +1,9
Cala su base annua l’inflazione a Napoli, ma resta comunque più alta della media nazionale. I dati provvisori Istat infatti indicano per il mese corrente una variazione dei prezzi al consumo pari a 0,2% su base mensile, lo stesso indice fatto registrare ad aprile; e un tasso tendenziale annuo pari a 1,9%, in discesa rispetto il 2,3% fatto registrare ad aprile. Non variano nel mese i prezzi fatti registrare nei capitoli di spesa ‘generi alimentari e bevande analcooliche, ‘bevande alcooliche e tabacchì, ‘istruzione’; su base annua, invece, la variazione rispettivamente è di 0,2%, 2,4%, 2,7%. La variazione più sensibile a maggio arriva nel capitolo trasporti (0,9%), le spese sono anche qui aumentate su base annua (6,5%). In calo quelle per le comunicazioni (-0,2 su base mensile, -1,4% su base annua), e quelle per ricreazione, spettacoli e cultura (-0,7%, ma su base annua 0,3%). Aumenti anche per il capitolo ‘abbigliamento e calzature’ (0,6% a maggio, 3,6% su base annua) e ‘abitazione, acqua, elettricità e combustibilì (0,3% a maggio, ma con -0,9% rispetto lo stesso mese del 2009).
“Bene il calo dell’inflazione, ma nonostante questo dato l’inflazione resta comunque più alta rispetto al resto del Paese. Uno degli aumenti più ingiustificati a Napoli è quello relativo al trasporto pubblico – commenta l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’ associazione NoiConsumatori.it, -. Periodicamente il prezzo dei biglietti sale ma i servizi sono sempre gli stessi, non viene granatito nulla di più al contribuente. Per non parlare dell’inefficienza e dei disagi che spesso i cittadini subiscono in termini di ritardi dei mezzi pubblici, di sporcizia all’interno dei veicoli e di cattiva manutenzione. Ebbene aumentano prezzi e spesi, ma come al solito la qualità e i servizi per gli onesti consumatori restano sempre invariati. Gli aumenti anche nelle altre categorie come quello dell’acqua, dell’elettricità e dei combustibili indicano che vengono di continuo calpestate le esigenze dei cittadini partenopei che grazie alla crisi economica sono sempre di più costretti a stringere lòa cinghia per arrivare a fine mese”.