Inflazione: alimentari + 2,7%. Un italiano spenderà 678 euro in più rispetto al 2008
Nonostante il calo del Pil italiano del 5,9% su base annua e del 2,4% rispetto al trimestre precedente, i prezzi dei prodotti, soprattutto quelli alimentari, non calano.
«Se in un periodo di grave crisi in cui viviamo non si riesce a sbloccare la situazione e imporre prezzi più bassi
– spiega l’avvocato
Angelo Pisani, Presidente Nazionale di Noi Consumatori.it e candidato alla
Provincia per il collegi di Vomero-Arenella e Vomero-Fuorigrotta per il
Movimento Centro per la Libertà-Noi Consumatori.it -, è certo che questo non avverrà mai. Se, come noto da dati ufficiali Istat, siamo tra gli ultimi posti in Europa in materia di salari più bassi e c’è una crisi non solo mondiale, ma soprattutto interna al nostro Paese, per non parlare del Sud Italia, ci chiediamo: cosa avverrà quando (e se) la situazione economica inizierà a salire? I prezzi dei beni di consumo cominceranno a salire in modo parallelo? E perché adesso che c’è una crisi palpabile e le famiglie non riescono ad arrivare a fine mese, non c’è un Governo forte capace di imporre ai venditori prezzi più bassi o almeno equi, rispetto ai salari?
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A destare preoccupazione è soprattutto l’aumento dei prodotti alimentari, che sono saliti a + 2,7%. Ciò significa che su base annua le famiglie italiane spenderanno in media 429 euro in più rispetto al 2008.
«Se calcoliamo l’aumento anche di altri prodotti – continua l’avvocato Pisani -, un italiano quest’anno spenderà 678 euro in più, di beni primari ed essenziali, rispetto allo scorso anno».