Influenza, 19 milioni di dosi di vaccino inutilizzate: il Ministero valuta cosa fare
ROMA
(22 gennaio) – Il ministero della Salute, attraverso l’unità di crisi,
sta valutando cosa fare di nove milioni di vaccini già consegnati alle
Regioni e di altri 10 milioni che non sono stati ancora prodotti. Lo ha
confermato il ministro della salute Ferruccio Fazio spiegando che la
questione è all’attenzione degli esperti del ministero, i quali hanno
già affrontato il punto che verrà messo nell’ordine del giorno anche la
prossima settimana. «Giovedì, al massimo venerdì – ha detto Fazio –
avremo un quadro più chiaro della situazione».
Fazio: vaccini come case antisismiche. A proposito delle
polemiche sulla gestione della pandemia e sul numero di vaccini
inutilizzati, Fazio torna a usare una similitudine «che mi è cara: i
vaccini sono come le case antisismiche – ribadisce il ministro –
costruite per prevenire danni nel caso si verifichi un terremoto nelle
aree a rischio sismico. Nessuno però si è mai lamentato se, alla fine,
il terremoto non c’è. Insomma – conclude – se ci guardiamo indietro,
nei mesi di maggio e giugno, possiamo dire che siamo soddisfatti di
come sono andate le cose».
La polemica sul contratto stipualto tra Novartis. Nei giorni
scorsi è stata sollevata la polemica con un’interrogazione del Pd al
governo sui provvedimenti urgenti da assumere per salvaguardare i
livelli occupazionali degli stabilimenti Novartis in Italia – a partire
dalla messa in mobilità di alcuni dipendenti in provincia di Siena – e
chiarezza sul contratto stipulato lo scorso agosto con l’azienda
farmaceutica per la produzione di 24 milioni di dosi di vaccino contro
il virus H1N1, rimaste in gran parte inutilizzate.
Le motivazioni dell’azienda. La Novartis aveva spiegato che le
ragioni della riorganizzazione in corso nell’azienda Novartis Vaccines
and Diagnostics, che ha annunciato la procedura di mobilità per 24
dipendenti, «derivano dal radicale mutamento dello scenario di
riferimento relativo al mercato dei vaccini e non sono in alcun modo
correlate all’accordo di fornitura di vaccino pandemico» anti-influenza
A siglato tra la società di Siena e il ministero della Salute. Lo
precisa l’azienda in una nota, dopo le polemiche di questi giorni
(nonchè un’interrogazione parlamentare del Pd) su tagli che,
puntualizza Novartis, coinvolgono «24 figure professionali su 1.455
dipendenti»: una forza lavoro aumentata del 64% rispetto al 2006. «La
progressiva evoluzione del Servizio sanitario nazionale verso l’attuale
modello centralizzato su scala regionale – si spiega nel comunicato –
impone il ricorso a una struttura commerciale più snella, in grado di
rispondere alle esigenze della nuova realtà che si è venuta a creare,
oltre al conseguente e progressivo ridimensionamento del ruolo delle
attività di informazione scientifica». Infatti, «analoghi assetti
organizzativi sono stati adottati dai principali competitor di Novartis
Vaccines and Diagnostics nel settore dei vaccini».