Influenza A, ecco il piano della Campania per il vaccino di 850 mila persone
Ospedali e Asl si preparano ad affrontare
l’eventuale emergenza che potrebbe essere causata dall’influenza A. A
Napoli e in Campania il primo intervento che si sta mettendo in atto
riguarda il maxi-approvvigionamento di strumenti utili a contrastare la
diffusione del virus H1N1: innanzitutto le mascherine monouso per
proteggere le vie respiratorie, ma anche guanti, calzari e tute
anti-infezioni. Al tempo stesso si provvederà a rafforzare le scorte di
vitamine, antivirali (come il Tamiflu) e altri farmaci specifici.
L’obiettivo è rifornire i depositi in tempi brevi: ciò solo a scopo
precauzionale poiché al momento, secondo le autorità sanitarie, in
Italia la situazione è sotto controllo e non esistono pericoli di
epidemia.
C’è poi il piano per le vaccinazioni, che rientra nelle strategie messe
a punto dal ministero della Salute nel corso del vertice con gli
assessori delle regioni italiane svoltosi ieri a Roma. La campagna
partirà ufficialmente il 15 novembre ma il vaccino sarà pronto già a
fine ottobre. Alla Campania verrà fornito il 10% dei vaccini
disponibili, ovvero un milione e 700mila dosi che serviranno per circa
850mila persone (la profilassi va infatti ripetuta). La priorità andrà
alle categorie a rischio che verranno definite a livello nazionale: in
particolare si punterà a rafforzare le difese immunitarie delle persone
già affette da patologie, di bambini e giovani dai 2 ai 27 anni e degli
anziani con più di 65 anni. In prima fila ci saranno, poi, medici,
infermieri, forze dell’ordine, insegnanti e tutti coloro che svolgono
un servizio pubblico.
Alla Regione e ai suoi presìdi dislocati sul territorio spetterà il
compito di distribuire le dosi in modo capillare per raggiungere
efficacemente la popolazione. Il lavoro più delicato, però, toccherà
probabilmente ai medici di famiglia: dovrebbero essere loro, infatti, a
somministrare il vaccino ai pazienti sulla base della storia clinica di
ognuno e tenendo conto delle categorie maggiormente a rischio.
L’alternativa è effettuare le vaccinazioni di massa nei dipartimenti di
prevenzione delle Asl. Il primo step si svolgerà da novembre a
dicembre, mentre a gennaio partirà la seconda fase per sferrare un
ulteriore colpo al virus che oggi sta suscitando tensioni e
preoccupazioni in tutto il mondo. Intanto anche gli enti pubblici si
organizzano: massima allerta al Comune di Napoli dove il sindaco Rosa
Russo Iervolino sta seguendo l’evolversi della situazione ed è pronta,
se fosse necessario, a varare un piano d’emergenza.
L’assessore regionale alla Sanità Mario Santangelo invita comunque a
evitare allarmismi: «Si tratta di una normale influenza rispetto alla
quale bisogna prestare solo maggiore attenzione. È bene, dunque,
lavarsi le mani di frequente ed evitare contatti con le persone
ammalate. Ciò vale soprattutto per i bambini». A tal proposito nelle
prossime settimane partirà una campagna di comunicazione promossa dal
governo e dagli enti locali per informare compiutamente i cittadini.
Termineranno anche interventi straordinari come le quarantene e gli
isolamenti: «Tali misure – chiarisce l’esponente della giunta campana –
vengono utilizzate in queste settimane solo per rinviare il più
possibile la diffusione della pandemia, almeno finché non sarà
disponibile il vaccino».
E i casi più gravi? «Siamo attrezzati per fronteggiarli – assicura
Santangelo – Stiamo predisponendo otto posti letto al Cotugno e altri
quattro nei policlinici universitari. Saranno dotati degli apparecchi
necessari a curare anche patologie gravi. Abbiamo dato mandato al
Cotugno di acquistare due o tre macchine, del costo di 70mila euro
ciascuna, per l’ossigenazione extracorporea. Potrebbero servire per
combattere la sindrome da stress respiratorio nelle sue forme più
acute».