Influenza A, picco a Napoli Est e Vomero Flop in città per le vaccinazioni
La diffusione è a macchia di leopardo ma
il virus dell’influenza A non risparmia alcun quartiere di Napoli. Il
picco, secondo la mappa tracciata dall’Asl, si raggiunge al Vomero e
nell’area est con più di cento casi accertati.
«Ma non spono aree più a rischio di altre» avverte l’epidemiologo Rezza
mentre Raffaele Pelella, primario della rianimazione dell’ospedale
Cotugno, ammette che le lesioni provocate dal virus sono piuttosto
forti.
I medici ribadiscono in ogni caso che gli allarmismi sono inutili e che
la mortalità è nettamente inferiore a quella che si registra con
l’influenza stagionale. Ma intanto la psicosi in città cresce anche se
si manifesta soprattutto con la richiesta di visite e di assistenza
saniatria piuttosto che con la vaccinazione.
Santobono preso d’assalto. Anche ieri l’ospedale pediatrico
Santobono è stato meta di centinaia di genitori preoccupati delle
condizioni dei loro figli. Intanto il Cardarelli, in ottemperanza a
quanto disposto dalla Regione, ha messo a disposizione altri 18 posti
letto per far fornte alle inevitabili maggiori richieste di ricovero
che sono attese per i prossimi giorni.
Vaccino: flop a Napoli. Scoppia la polemica sulla scarsità di
vaccini nel Paese, mentre lascia perplessi un altro dato napoletano: in
città sono arrivate 23mila dosi ma si vaccinano in pochi: solo 94
persone si sono rivolte volontariamente ai centri autorizzati, e altre
cento, di etnia rom, sono state vaccinate. E per far fronte
all’emergenza nella regione il ministero nomina commissario
l’epidemiologo Donato Greco.
Ieri nona vittima in Campania. L’ultima vittima dell’influenza A è ancora un campano: Fernando Lettieri, 37 anni, musicista di Altavilla Silentina nel Salernitano.
Già in dialisi e sofferente di bronchite cronica, è morto all’ospedale
di Salerno. Dal bollettino di ieri emerge che il bimbo di 10 anni morto
a Roma non era affetto da influenza, ma resta incerta la causa del
decesso dell’undicenne di Bolzano.