Influenza A, primo decesso in Italia, al Cotugno di Napoli: si tratta di un 51enne di Secondigliano
È morto nella notte a Napoli il 51enne di Secondigliano che era ricoverato
all’ospedale Cotugno di Napoli dopo essere stato colpito dall’influenza
A/H1N1. Lo ha reso noto la direzione sanitaria. Le condizioni del
paziente hanno subito un ulteriore, brusco peggioramento ieri sera alle
23. I medici hanno praticato manovre di rianimazione per 45 minuti, poi
hanno dovuto constatare la morte del paziente.
La causa della morte di D.G., nell’ospedale Cotugno di Napoli, «non è
dovuta alla virulentazione del virus ma allo stato di debilitazione
preesistente del paziente legato alle importanti patologie di cui era
affetto»: lo sottolinea il direttore sanitario dell’ospedale Cotugno di
Napoli, Cosimo Maiorino, che ha incontrato i giornalisti. Le cause
della morte – ha spiegato il direttore sanitario ribadendo quanto
sottolineato nel bollettino medico della scorsa notte – sono dovute
all’aggravarsi della pregressa grave miocardiopatia dilatitiva
complicata da insufficienza renale acuta, da setticemia da stafilococco
aureo e broncopolmonite in un paziente che era già diabetico e
oligofrenico, con concomitante infezione da virus H1N1.
«Compatibilmente con le condizioni di salute preesistenti,
verosimilmente anche una banale influenza avrebbe avuto gli stessi
effetti». Maiorino aggiunge: «Le sue gravissime condizioni preesistenti
rendono la presenza del virus A sono un fattore concomitante e
verosimilmente non determinante per la sua morte».
È la prima persona a morire in Italia per le complicazioni seguite al
contagio da influenza A. Il direttore sanitario dell’ospedale Cotugno,
Cosimo Maiorino ha diffuso una breve nota che conferma la morte del
paziente D.G.
«Alle ore 24,00 del 3 settembre 2009 – è il testo del comunicato – il
paziente D. G. è deceduto per sepsi da stafilococco aureo e
broncopolmonite complicata da insufficienza renale acuta in paziente
con grave cardiomiopatia dilatativa, diabete mellito in oligofrenico
con infezione da virus A/H1N1».
Le condizioni dell’uomo – che abitava con l’anziana madre nel quartiere
Secondigliano – si erano rivelate molto critiche sin dal momento del
suo ricovero nell’ospedale per la cura delle malattie infettive di
Napoli.
Nuovo caso al Cotugno. Uno dei pazienti ricoverati al Cotugno di
Napoli per sospetto virus H1N1 è risultato positivo al test eseguito.
Si tratta di una donna di 37 anni della provincia di Napoli «le cui
condizioni, però – ha detto il direttore sanitario dell’ospedale,
Cosimo Maiorino – non destano preoccupazioni». Esclusa la presenza del
virus in un altro paio di pazienti, fra i quali una bambina di cinque
anni mentre per gli altri si attende ancora l’esito definitivo.
Il ragazzo di Parma ricoverato al San Gerardo di Monza ha sconfitto il virus
dell’influenza A ma resta la complicanza dell’infezione polmonare. Ad
anticiparlo è Luciano Bresciani, assessore alla sanità della Lombardia,
che sottolinea come «il virus è scomparso dal suo organismo, è stato
battuto». Il successo, aggiunge l’assessore, «è stato possibile grazie
all’intenso lavoro dei medici e a quello del ragazzo. Non abbiamo perso
nessuna delle conquiste fatte nei giorni precedenti».
Il giovane di 24 anni rimane però sotto stretta osservazione, a causa
del sopraggiungere di un’infezione polmonare da Pseudomonas aeruginosa,
confermata solo oggi. Di questo batterio «si conosce bene la
sensibilità agli antibiotici – continua Bresciani – ci sono tutti gli
strumenti per abbattere il germe, e i sanitari di Monza li hanno già
messi in atto».
Nel dettaglio, alla terapia antibiotica ad ampio spettro che i medici
hanno utilizzato sin da subito sono stati aggiunti ulteriori
antibiotici, specifici per combattere le resistenze dello Pseudomonas.
«In un percorso come questo – conclude l’assessore – siamo passati dal
rischio di morte ad una parziale auto-sufficienza respiratoria, anche
se le complicanze sono sempre in agguato. Queste tuttavia non ci fanno
perdere i segnali di speranza guadagnati nei giorni precedenti: la
situazione rimane stabile e non volge verso un peggioramento. Il
ragazzo rimane sottoposto a ventilazione assistita e a protezione
renale».