Influenza suina: 50 gli studenti italiani contagiati nel college inglese, in arrivo il vaccino
Una pandemia, ma con una incidenza di mortalità relativamente bassa e
un futuro incerto. Continua l’allerta per la diffusione del virus
A/H1N1, la nuova influenza suina che sta seminando panico a livello
planetario. La preoccupazione è soprattutto per i giovanissimi,
soggetti più a rischio contagio: come la cinquantina di studenti
italiani tra i 12 e i 17 anni, attualmente in Gran Bretagna per
frequentare corsi di lingua in college ed istituti di Londra, Oxford,
Birmingham e Norwich, con sintomi sospetti come la febbre alta e altri
cinque ragazzi italiani che risultano contagiati in Irlanda. O come i
30 ragazzi in un college di York, che potranno ripartire solo dopo aver
concluso il protocollo terapeutico. Ma la console d’Italia a Londra,
Paola Cogliandro, rassicura: «Tutto è sotto controllo, non ci sono casi
pericolosi, dieci ragazzi sono guariti con semplici antipiretici, altri
sono sotto cura con il Tamiflu». E a chi vorrebbe bloccare i viaggi
studio e le vacanze all’estero, la Cogliandro suggerisce di attenersi
alle indicazioni contenute nel protocollo dell’autorità sanitaria
nazionale, consultando anche il sito della Farnesina «Viaggiare
sicuri»; mentre Gianni Rezza, responsabile del Dipartimento malattie
infettive dell’Istituto superiore di Sanità (Iss), sottolinea: «Evitare
di viaggiare è inutile, ma è chiaro che nelle scuole o nei college i
rischi di infezione sono più alti». La febbre suina è infatti globale e
trasversale, al punto che in Gran Bretagna, il Paese europeo più
colpito – dove il numero delle vittime è intanto salito a 29 e oltre
55mila sono stati i nuovi casi di contagio nella scorsa settimana, con
l’ultima vittima in Scozia – sarebbe stata contagiata anche Cherie
Blair, la moglie dell’ex premier britannico, sotto osservazione dopo
aver disertato un incontro importante. Dal 13 luglio scorso a oggi,
anche in Italia sono aumentati i casi di contagio: 34, con 258 casi
complessivi dal 24 aprile. Vaccinare contro la nuova influenza H1N1 è
il rimedio seguito da tutti i governi. Il viceministro alla Salute
Ferruccio Fazio ha confermato che l’obiettivo del governo, per il
momento, è arrivare a vaccinare il 40% della popolazione. Obiettivo,
secondo Fazio, allineato a quello della Spagna e della Germania, mentre
in Europa la Francia punta a vaccinare il 100% della popolazione e la
Gran Bretagna il 70%. «Siamo allineati sulla base delle previsioni, che
si basano – rileva il viceministro – sulla non gravità del virus. Siamo
naturalmente pronti a modifiche, ma al momento non siamo preoccupati
perchè attualmente non si ritiene probabile che il virus possa
diventare più aggressivo prima di un anno». Per il presidente della
Federazione italiana Medici Pediatri, Giuseppe Mele, questa strategia
non è tuttavia ritenuta sufficiente: «La nostra paura è che si stia
sottovalutando l’intera situazione – sottolinea – e per questo abbiamo
intenzione di estendere la vaccinazione a tutta la popolazione
pediatrica italiana da 6 mesi in poi e non riservarla solo ai soggetti
a rischio». Preoccupazione condivisa anche dall’Oms, che riscontra
ritardi nella disponibilità del vaccino: «Il vaccino non c’è. Uno
dovrebbe essere disponibile presto, ad agosto. Ma avere un vaccino non
è la stessa cosa che avere un vaccino che è provato essere sicuro. I
risultati delle prove cliniche in corso non saranno disponibili prima
di due o tre mesi», avverte Margaret Chan, direttore generale dell’Oms.
Intanto, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha annunciato lo
stanziamento di circa 2 miliardi di dollari (1,8) per contrastare la
pandemia della nuova influenza, come ha scritto in una lettera a Nancy
Pelosi, speaker della Camera.