Influenza suina: caso sospetto anche in Campania
Un sospetto caso di febbre suina anche in
Campania. Una donna, una ricercatrice messicana di 63 anni, si è
sentita male in un albergo ed è stata ricoverata in ospedale. Ma i
sanitari di Salerno hanno intuito che potesse trattarsi dell’influenza
che sta terrorizzando il pianeta e hanno preferito dirottarla per
maggiore sicurezza all’ospedale Cotugno, centro per le malattie
infettive. L’Asl Napoli 1 sta predisponendo le eventuali misure di
sicurezza. La donna ospite dell’Università degli studi di Salerno
alloggiava in una stanza del Convento San Michele di via Bastioni nel
capoluogo. Stamani ha avvertito un malore, con un innalzamento della
temperatura corporea, per il quale si è reso necessario l’intervento
dei sanitari.
Un’ambulanza tipo A della Croce Bianca di
Salerno ha provveduto al suo trasferimento a Napoli. La donna, secondo
quanto si è appreso, sarebbe
arrivata a Salerno da un paio di
giorni. A Napoli la paziente è stata subito ricoverata in una delle due
stanze sterili presenti nel pronto soccorso dell’ospedale Cotugno, al
piano terra. I medici
stanno ora procedendo a tutti gli accertamenti
per accertare se si tratti effettivamente di un caso di infezione da
febbre suina.
Le stanze sterili del Cotugno sono unità di
degenza ad alto isolamento e a pressione negativa che consentono al
Cotugno di garantire condizioni di
massima assistenza per i pazienti e di massima sicurezza per il personale e la cittadinanza.
Nel
frattempo si è attivato anche il Comune di Napoli per affrontare una
eventuale emergenza. A Palazzo san Giacomo, infatti, si è svolto un
incontro tra l’assessore alla Sanità Rino Nasti, il direttore del
servizio di Epidemiologia e prevenzione della ASL Napoli 1 Andrea
Simonetti, il direttore del dipartimento Prevenzione e Sicurezza ASL
Napoli 1 Giuseppina Amispergh.
I
servizi preposti sonostati tutti allertati, a partire dai servizi
Veterinari; «questo nonostante l’assenza di importazioni di suini dalle
zone focolaio. La sorveglianza sanitaria è attivata e al momento
non sussistono casi che suscitano preoccupazioni».
«In ogni caso – si evidenzia in una nota del Comune – si ricorda che la cottura della carne distrugge il
virus influenzale di tipo H1N1, e quindi il potenziale contagio animale-uomo.
Resta
l’attenzione per il contagio uomo-uomo che è monitorato a livello
nazionale, e per il quale sono di imminente varo le linee guida
regionale di prevenzione».