Influenza suina: Italia, niente scuola per i casi sospetti
Le misure di prevenzione
all’influenza da suini toccano anche la scuola: niente lezioni e
sorveglianza sanitaria a casa per sette giorni per gli studenti
italiani che provengono da zone a rischio o che sono stati a stretto
contatto con persone infette. Lo stabilisce una direttiva che il
ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, sta per emanare. A
scuola. La direttiva, emanata in esecuzione della preannunciata
ordinanza del ministero della Salute recante misure contro il rischio
di diffusione del virus A/H1N1, stabilisce l’obbligo per i presidi di
non ammettere a scuola gli studenti per i quali siano state adottate le
misure cautelari. Gli studenti che rientrano da viaggi in zone dove il
virus sia diffuso o a rischio di diffusione o che siano stati a stretto
contatto con casi confermati di influenza A, saranno sottoposti a
sorveglianza sanitaria a casa da parte delle autorità sanitarie
regionali per un periodo di sette giorni, anche se non presentano alcun
sintomo di influenza. Gli studenti saranno riammessi nelle scuole di
appartenenza solo dopo il periodo di sorveglianza sanitaria e dopo
essere stati sottoposti alle misure previste dall’ordinanza del
ministero della Salute. In viaggio. Al via anche le misure per i
passeggeri. In una circolare emanata agli Usmaf e all’Enac, è stata
infatti prevista l’attivazione di percorsi sanitari differenziati
(canali sanitari) per l’applicazione di misure di sorveglianza
sanitaria sui passeggeri e i membri degli equipaggi provenienti,
direttamente o indirettamente, in aereo dal Messico. Inoltre, i
passeggeri e i membri degli equipaggi con sintomi sospetti di influenza
saranno avviati, secondo i protocolli, alla struttura sanitaria
territoriale di riferimento per i necessari test diagnostici e
l’applicazione delle misure previste per le malattie infettive. Anche i
viaggiatori provenienti da aree interessate da focolai di influenza
A/H1N1, asintomatici, saranno sottoposti a sorveglianza sanitaria,
presso il proprio domicilio e per un periodo di sette giorni
dall’arrivo in Italia, da parte dell’autorità sanitaria regionale
competente per territorio, per tenere sotto controllo lo stato di
salute, in particolare l’insorgenza di febbre e sintomi
simil-influenzale. Tra le raccomandazioni ai viaggiatori, ci sono
quelle di lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con detergenti a
base di alcool, di coprire bocca e naso quando si starnutisce; di
smaltire dopo il primo uso il fazzoletto nella spazzatura.