Innocente finisce in cella per scambio di identità, malvivente aveva utilizzato i dati dell’ignaro cittadino per costruirsi una nuova identità
Un uomo ha trascorso 18 giorni nel carcere di Sollicciano e un altro
mese agli arresti domiciliari con l’accusa di essere l’autore di una
serie di furti in Baviera. Ma l’uomo, un giardiniere di Empoli di 40
anni, incensurato, tre figli, non è mai stato in Germania. Luca
Cesaretti è rimasto vittima di uno scambio di identità, probabilmente
perché il vero ladro ha usato un documento falso con il suo
nome. Decisivi sono stati Dna e impronte digitali.
Cesaretti, come riferisce il “Tirreno”, è stato arrestato il 9
luglio per effetto di un mandato d’arresto europeo emesso dall’autorità
giudiziaria tedesca a maggio. Per la magistratura tedesca era l’autore
di vari furti in abitazione messi a segno a Monaco di Baviera tra il
giugno e l’agosto 2006, e di un colpo messo a segno nell’agosto del
2002 al castello di Pullach.
Ma il suo legale, l’avvocato
Antonio D’Orzi di Empoli, ha fin da subito sostenuto che il suo cliente
non era mai stato in Germania, men che meno nei periodi dei furti. Così
ha raccolte agende e fatture dell’impresa di giardinaggio più
testimonianze che confermano la sua presenza a Empoli in quei giorni.
Ma la svolta è arrivata con il test del Dna e le impronte
digitali, completamente diverse da quelle agli atti della magistratura
tedesca. Così come la foto segnaletica della polizia tedesca che mostra
un volto completamente diverso da quello di Luca Cesaretti.
A
quel punto, si è fatta strada l’ipotesi dello scambio di persona e
l’idea che i documenti trovati dalla polizia tedesca con le generalità
del giardiniere siano falsi. Probabilmente, qualche malvivente già
schedato in Germania ha utilizzato i dati dell’italiano per costruirsi
una nuova identità.