INPS: deroga al nuovo regime delle decorrenze di pensione per alcune tipologie di lavoratori (cd diecimila)
L’INPS, con la circolare n. 90 del 24 giugno 2011, fornisce chiarimenti in merito all’applicazione della deroga prevista dall’art. 12, comma 5 del Decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 convertito con modificazioni dalla L. 30 luglio 2010, n. 122 e integrato dall’art. 1, comma 37, della L. 13 dicembre 2010 n. 220. In particolare l’Istituto ricorda che la L. 13 dicembre 2010, n. 220 ha integrato il comma 5 della L. n. 122 del 2010, estendendo la deroga anche ai lavoratori collocati in mobilità ordinaria ai sensi dell’articolo 7, comma 1, della L. 23 luglio 1991, n. 223 e prevedendo che le disposizioni in materia di decorrenza dei trattamenti pensionistici vigenti prima della data di entrata in vigore del D.L. n. 78/2010 continuano ad applicarsi, nel limite di 10.000 soggetti che maturano i requisiti per l’accesso al pensionamento a decorrere dal 1° gennaio 2011, ai lavoratori posti in mobilità ordinaria sulla base di accordi stipulati entro il 30 aprile 2010; ai lavoratori posti in mobilità lunga sulla base di accordi stipulati entro il 30 aprile 2010 nonché ai titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà al 31 maggio 2010. L’INPS, si legge nella circolare, provvede al monitoraggio delle domande di pensionamento presentate dai lavoratori che intendono avvalersi, a decorrere dal 1° gennaio 2011, del regime delle decorrenze vigente prima della data di entrata in vigore del D.L. del 31 maggio 2010, n. 78. La volontà di avvalersi della deroga deve essere manifestata all’atto della presentazione della domanda di pensione. Al solo scopo di agevolare gli assicurati, ai potenziali beneficiari collocati in posizione utile verrà inviata la comunicazione della possibilità di accedere alla salvaguardia immediatamente prima dell’apertura della finestra di accesso al pensionamento restando inteso che la certificazione non esonera l’interessato dalla presentazione, in tempo utile, della domanda di pensione, corredata dalla richiesta di avvalimento del beneficio in oggetto.
10000 fortunati e il resto? Chiedo se sia possibile formare una class action contro la norma che privilegia 10000 persone a danno di migliaia di altri che rimaranno senza pensione, e molti anche senza il miseo assegno di mobilità e ulteriore beffa costretti a fare gli umilianti lavori socialmente utili anche nei mesi che finalmente potevano essere liberi. Gridiamo NO a tale ingiustizia che danneggia e offende persone già colpite dalla perdita del posto di lavoro