Inquinamento ambientale e rifiuti in strada, i napoletani chiedono i danni
Spazzatura ammassata in strada, sui marciapiedi, accanto ai palazzi e cumuli di cartoni e sporcizia sparsa dovunque, si legge negli atti di citazione notificati al Comune ed all’ASIA dall’Avv. Angelo Pisani, Presidente di Noi Consumatori, che in una nota dichiara: “i napoletani sono stanchi di subire passivamente questa situazione e si ribellano ai disservizi della raccolta dei rifiuti. La città reagisce e lo fa in maniera decisa. Centinaia di persone hanno avanzato richieste di risarcimento danni nei confronti del Comune e dell’Asìa. Le citazioni parlano principalmente di “danni alla salute ed al valore degli immobili”, “danni esistenziali” e finanche “danni alla vita relazionale”.
Sfatando il mito che vuole i partenopei “gente che subisce a testa bassa” disservizi e rincari della vita, le vittime del degrado e della annosa emergenza rifiuti hanno già avanzato richieste di risarcimento danni nei confronti degli enti e società ritenuti responsabili. Ieri si è svolta l’ultima udienza davanti al Giudice di Pace per la discussione delle cause iniziate sin dal mese di giugno. Cause in cui i cittadini chiedono che “il Comune di Napoli e l’Asìa spa siano condannati per le rispettive responsabilità, violazioni ed inadempimenti al risarcimento di tutti i danni subiti dai cittadini, nonché per disagi e usurpazione del tempo impiegato ad eseguire la raccolta differenziata rilevatasi un bluff”. In tutto, per ogni cittadino viene chiesto un risarcimento per un massimo di circa 2.500 euro. A fondamento di tale richiesta i napoletani lamentano violazioni ed inadempimenti da parte di Comune e Asìa per “disagi, disservizi, emergenza rifiuti, farsa e bluff della raccolta differenziata, pericoli ambientali e igienico-sanitari”, essendo essi “i soggetti a cui spetta sia la salvaguardia e la pulizia dell’ambiente che la conservazione del territorio urbano e lo smaltimento dei rifiuti oltre che la tutela del diritto alla salute del cittadino”. Ovviamente i napoletani che hanno avanzato la richiesta di risarcimento danni per i disagi dovuti alla lentezza e alla mancanza della raccolta della spazzatura in città, dichiarano tutti di aver pagato regolarmente la Tarsu, la tassa sui rifiuti, ma di non godere del corrispettivo servizio di raccolta degli stessi. Si tratta di numerosi cittadini, residenti in tutti i quartieri della città, in maggioranza al Vomero e all’Arenella, secondo i quali il Comune di Napoli non dovrebbe pretendere il pagamento ed addirittura l’aumento del 18% della Tarsu.
L’avvocato Angelo Pisani definisce «quella intrapresa da tantissimi napoletani stufi di subire i disagi della presenza dei rifiuti in strada una battaglia sacrosanta». L’avvocato Angelo Pisani, al quale si sono rivolti circa 1500 cittadini partenopei per ottenere un risarcimento danni da Comune e Asìa, non usa mezzi termini e definisce «legittima ed incontestabile la richiesta di pretendere di vivere in una città più pulita a fronte dell’alto costo della tassa sui rifiuti, la Tarsu, che la stessa legge impone di ridurre del 40% in caso di disservizi e disagi ai contribuenti, il contrario di quanto avviene a Napoli ». «L’obiettivo delle cause intraprese contro Comune e Asìa – spiega Pisani – è quello di far valere i diritti dei napoletani. Chi vuole unirsi a questa battaglia e partecipare al forum sul problema emergenza rifiuti può collegarsi al sito www.noiconsumatori.it
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mondizia facciamo schifo a napoli
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