Internet, bloccato in Italia l’acceso al motore di ricerca di Torrent
L’accesso dall’Italia al motore di ricerca di file torrent, BtJunkie.org, è stato bloccato dalla Magistratura e dalla Guardia di finanza di Cagliari durante la recente operazione soprannominata “Poisonous Dahlia’’. Si tratta di un duro colpo per il sito, considerato l’erede di “Pirate Bay’’, già posto sotto sequestro nel 2008.
L’ordine di inibizione del gettonato website pirata, finito nella lista nera del governo Obama per violazione dei diritti d’autore, è stato emesso direttamente dal pm Giangiacomo Pilia, che permetterà comunque allo staff di fare ricorso in Cassazione.
Stando a quanto spiegato dalla “FIMI’’ (Federazione Industria Musicale Italiana), la piattaforma multimediale “trova torrent’’ vantava la bellezza di 500mila accessi quotidiani da parte degli internauti italiani. Per numero di visite, infatti, il nostro paese era secondo solamente agli Stati Uniti. Come se non bastasse, i banner pubblicitari fruttavano a Btjunkie.org qualcosa come 3,5 milioni di euro ogni anno.
«Il blocco del sito pirata Btjunkie è un importante messaggio mandato dalla Magistratura italiana alle organizzazioni criminali che prosperano sulla distribuzione illegale di musica», ha dichiarato Enzo Mazza, presidente della “FIMI’’.
Naturalmente, i 2 milioni di file torrent non contenevano solamente brani musicali, ma anche video, filmati, programmi, videogiochi e molto altro ancora. Da adesso in poi, migliaia di utenti saranno costretti ad utilizzare nuovi metodi e motori di ricerca per reperire i propri torrent pronti da scaricare.