Internet: privacy addio, ‘segreti’ e gusti personali svelati dai social network
Nella piazza virtuale i gusti, le caratteristiche, i dati personali e persino le scelte più intime di vita di milioni di persone rischiano di finire in mani altrui, magari complice un ‘mi piace’ di troppo su Facebook. Una nuova ricerca, pubblicata su ‘Pnas’, mostra come si possano realizzare stime sorprendentemente accurate sull’età, il QI, la sessualità, la personalità, perfino l’uso di sostanze e le opinioni politiche degli utenti di Facebook, e tutto questo grazie alla semplice analisi automatizzata dei ‘mi piace’ su FB, un tipo di informazione attualmente pubblica per impostazione predefinita.
Nello studio, i ricercatori descrivono i ‘mi piace’ su Facebook come una “classe generica” di registrazioni digitali – simile alla ricerca sul web e ai dettagli sulla navigazione quotidiana – e suggeriscono che proprio questo ‘grimaldello’ potrebbe essere utilizzato per ricavare informazioni sensibili praticamente su qualsiasi cybernauta che va regolarmente online senza troppe precauzioni. Una sorta di ‘Grande Fratello’ invisibile ma virtualmente onniscente, che incombe su milioni di inconsapevoli internauti.
I ricercatori del Cambridge’s Psychometrics Centre, in collaborazione con il Microsoft Research Cambridge, hanno analizzato un set di dati di oltre 58.000 utenti di Facebook statunitensi, che hanno offerto volontariamente i dettagli sui propri gusti, il profilo demografico e risultati di test psicometrici attraverso l’applicazione myPersonality. I volontari hanno anche accettato di fornire i propri dati, dando il consenso alla registrazione delle informazioni per l’analisi. I ‘mi piace’ su Facebook sono stati ‘tradotti’ in algoritmi e corroborati dalle informazioni dedotte dal profilo e dai test di personalità. I ricercatori hanno creato così dei modelli statistici in grado di prevedere dati, dettagli intimi e gusti personali solo grazie ai ‘mi piace’. E tutto ciò con una precisione sorprendente. I modelli hanno dimostrato un 88% di accuratezza quanto alla capacità di stimare il sesso maschile, un 95% di precisione nel distinguere tra afro-americani e bianchi e un 85% nell’individuare repubblicani e democratici. Cristiani e musulmani sono stati correttamente classificati nell’82% dei casi, mentre il fatto di essere in coppia o di abusare di sostanze è stato previsto correttamente nel 65% e 73% dei casi.
Fonte: www.adnkronos.com