Interruzione servizio pubblico al Cardarelli, Pisani: “Sale operatorie chiuse, negato diritto alla salute. Intervenga la Magistratura”
Interruzione di pubblico servizio presso il Reparto di 2^ Ortopedia dell’Ospedale Cardarelli . Scandaloso il caso del ricovero di un 15enne .
L’avv. Pisani chiede commissione inchiesta ed immediata soluzione dell’inammissibile problema oltre all’ intervento della Magistratura “che dovrà riconoscere anche i danni alle vittime”
L’avvocato Angelo Pisani, presidente dell’associazione Noi Consumatori, denuncia lo scandalo del blocco delle sale operatorie al Cardarelli e quanto accaduto a F.B., un giovane ragazzo di 15 anni di Giugliano.
Lo scorso 2 febbraio il ragazzino a seguito di una caduta avvenuta nel Comune di Giugliano a causa della pessima manutenzione del manto stradale, per una sin da subito evidente grave lesione della gamba destra fu medicato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Cardarelli ove, diagnosticata la gravissima frattura scomposta di tibia e perone, fu ricoverato nel reparto 2^ Ortopedia con immediata indicazione all’intervento chirurgico. Tale intervento fu programmato solo per il giorno 9 febbraio 2012 nonostante i dolori lancinanti per la brutta frattura patita; nei giorni precedenti a tale data, furono eseguiti tutti gli accertamenti di rito ed i genitori sottoscrissero il consenso all’intervento ed all’anestesia. La mattina del 9 febbraio fu lasciato a digiuno ed era in ansiosa attesa, assieme ai genitori ed ai nonni, di entrare in sala operatoria.
Ma passarono le ore ed il suo turno non arrivava, finchè a tarda serata qualcuno dei sanitari si degnò di comunicare ai genitori che c’era stato un imprevisto e che l’intervento sarebbe stato eseguito il giorno dopo. Solo che, la mattina successiva, al giovane paziente fu servita la colazione sul presupposto che la sala operatoria doveva essere oggetto di manutenzione.
“Da quel momento in poi, nonostante i vari solleciti e le consultazioni con il personale dirigente e con gli infermieri, i genitori di F.B. hanno saputo solo che la chiusura delle sale operatorie era a tempo indeterminato a causa di una fantomatica manutenzione ma non sono più riusciti a sapere nulla, ed hanno assistito solo ad un ingolfamento all’inverosimile del reparto anche con triple file di barelle – ha spiegato Pisani – . Il giovane paziente è andato avanti tra sofferenze indicibili, con l’osso della tibia rotto in più punti, piangendo e lamentandosi del dolore, e creando una situazione di grossa ansia e tensione nei genitori e familiari tutti”.
“Ho subito inviato una lettera di richiesta di incontro alla Direzione Generale il giorno 14 febbraio ottenendo solo una garbata quanto improduttiva telefonata da parte di una collaboratrice del Direttore Sanitario, la quale rendeva nota l’assenza, per almeno 7-10 giorni, del Direttore Generale nonchè quella temporanea giornaliera (impegnata in un Convegno) del medesimo Direttore Sanitario che ne faceva le veci. La collaboratrice si impegnava allora a creare un contatto con un responsabile per comprendere i tempi di riapertura delle sale operatorie del reparto di ortopedia. Ma quella telefonata non ha avuto seguito!!”
Ad oggi si è saputo che le sale operatorie sono ben lungi dall’essere riaperte e che F.B., terzo in lista di attesa, sarà operato non prima di martedi-mercoledì della prossima settimana se non sorgono ulteriori problemi di riapertura. Pertanto, il padre del 15enne, dopo un rapido giro perlustrativo della città, ha trovato disponibilità presso un altro Ospedale ove, in INTRA-MOENIA, previo pagamento di una ingente somma, sarà sottoposto ad intervento chirurgico nel giro di poche ore.
“In virtù di quanto accaduto – ha affermato l’avvocato Pisani – abbiamo immediatamente inviato richiesta di risarcimento danni per il dolore e lo stress vissuto sino ad oggi dal giovane e per aver dovuto subire tanta umiliazione, auspicando che il notevole lasso di tempo decorso non abbia creato problemi di callo osseo o quant’altro con ricadute in termini invalidanti. Senza considerare, inoltre, le difficoltà per i miei assistiti a procurarsi le somme per affrontare l’ingente spesa della quale chiediamo legittimo rimborso. Troviamo inaccettabile che all’ospedale più grande del Mezzogiorno vi sia un intero reparto con gente in gravi condizioni che sta soffrendo per l’incredibile INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO che nega ai pazienti il sacrosanto diritto alla salute. Per tale scandalosa situazione chiederemo l’intervento della Magistratura” – ha concluso Pisani.