Intimo Sud rischia di chiudere i battenti: appello a Scopelliti
Intimo Sud, una delle poche aziende rimaste ad operare nell’area industriale rischia di chiudere a causa di una discutibile e per molti versi inopportuna e rigida iniziativa di Equitalia nella riscossione del “credito”. Infatti, Equitalia è intervenuta con pignoramento presso terzi per venire in possesso di un debito che l’azienda non nega. Debito per il quale la Intimo Sud aveva chiesto una ulteriore rateizzazione visto il delicato momento di crisi. A questa richiesta Equitalia avrebbe risposto col pignoramento dei crediti che l’azienda vantava dai suoi clienti con un duplice danno: economico e d’immagine. Ora, l’amministratore unico, Gianluigi Lanzone, sta cercando sostegno dalle istituzioni per non chiudere un’azienda, tutto sommato, solida e con un marchio ormai affermato e, per non mandare a casa ben 23 dipendenti. In una lettera inviata al presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, Lanzone chiede un sostegno concreto: «Un punto fermo per una soluzione a una continuità che non precluda la crescita di Intimo Sud». In questi anni l’azienda ha affermato il proprio marchio, scrive Lanzone nella missiva a Scopelliti «con la prospettiva di realizzare un progetto che avrebbe potuto dare sicurezza sia da un punto di vista di continuità per l’azienda che occupazionale per i dipendenti». I risultati non sono tardati ad arrivare. «Oggi siamo presenti in ben 12 filiali Coin in Italia e presto, da un progetto comune, saremo presenti in gran parte dei loro punti vendita su tutto il territorio nazionale, con un marchio nato in Calabria realizzato da un Azienda calabrese e da personale altamente specializzato tutto calabrese». Nel mirino dell’azienda anche un mercato americano. Nonostante ciò scrive Lanzone a Scopelliti, «questi sforzi, questa progettualità, rischiano di essere del tutto vanificati e con loro l’impegno di tutte le 23 dipendenti in forza a Intimo Sud, perché nonostante la volontà tangibile di rispettare un piano di ammortamento con Equitalia, non ci viene concesso un’altra rateizzazione, e fatto ancora più grave e che Equitalia ha eseguito il pignoramento presso i nostri clienti danneggiando l’immagine della ditta che si è dannata in questi anni per dimostrare che in Calabria c’è anche eccellenza». Fra qualche giorno, si dovrà decidere definitivamente, nelle sedi opportune. Da una parte c’è la rigidità di Equitalia, dall’altra la volontà di pagare dell’azienda e la richiesta di un nuovo piano di ammortamento del debito per non lasciare fallire un sogno che si stava avverando per di più in un’area industriale disagiata. La Intimo Sud così come altre poche e coraggiose iniziative, stanno resistendo nonostante la crisi internazionale in atto e la scarsa attenzione da parte delle istituzioni. Da qui l’appello a Scopelliti: «Voglio solo continuare in tutto ciò. Se mi aiuterà farà solo del bene sia per il pubblico che per il privato».