Invasione di pomodori cinesi. Pisani: “E’ necessaria l’etichetta che indichi la provenienza”
Invasione dei pomodori cinesi. Da dicembre 2009 a febbraio 2010 le importazioni di concentrato di pomodoro provenienti dalla Cina in Europa sono triplicate (+174%) trascinando verso il basso il valore di tutti i derivati del pomodoro comunitari. Chiaramente ciò ha comportato gravi danni per il marchio “Made in Italy”.
L’avvocato Angelo Pisani, Presidente Nazionale dell’associazione NoiConsumatori.it, chiede che la Commissione Europea faccia partire immediatamente controlli sanitari specifici sulla qualità del pomodoro e disponga l’obbligo di immettere sugli ortaggi le informazioni riguardo alla provenienza del pomodoro utlizzato nei prodotti derivati che poi vengono distribuiti sul mercato, proprio come viene fatto con tutti gli altri prodotti dell’Ue ed un dazio doganale come misura anti-dumping.
“Queste misure sono importanti per rendere consapevole ed informato il consumatore su quello che acquista – commenta Pisani -. Fondamentale è l’etichetta sui prodotti in modo tale da combattere il cosiddetto fenomeno del dumping, che sta minacciando la produzine italiana, e per rinfrancare il nostro ‘Made in Italy’. I pomodori provenienti dalla Cina non hanno alcuna garanzia in termini di qualità intrinseca al prodotto e anche in merito alle sostanze utilizzate durante la loro crescita che, quindi, possono rivelarsi anche nocive per la salute. E’ necessario, dunque, che i consumatori conoscano quanto più possibile quello che comprano per sentirsi maggiormente tranquilli durante il processo di compravendita e per possedere una responsabile e libera scelta sul mercato”.